Non è voluta mancare nemmeno quest’anno l’assessore Anna Maria Savio alla festa di Santa Barbara, protettrice dei Vigili del Fuoco, che si è svolta a Vicenza come ogni anno.

Ha voluto rappresentare il Comune di Thiene indossando la fascia tricolore accanto al capo distaccamento di Thiene Alessandro Benetti e al comandante provinciale Giuseppe Costa.

“Non potevo mancare a questa sobria celebrazione per rinnovare il ‘grazie’ dell’amministrazione comunale per il lavoro svolto da questi uomini straordinari che non esitano a mettere a repentaglio la propria vita non solo in caso di calamità naturale ma anche quando si tratta di salvare un gattino che si è arrampicato su un albero dal quale non sa più scendere – ha detto l’assessore Savio – Ho avuto modo di conoscere queste preziose risorse umane in diverse occasioni e mi hanno fatto capire quanto siamo fortunati ad averli a due passi da noi pronti a proteggerci”.

Anche noi della Redazione di Altovicentinonline vogliamo ringraziare non solo i Vigili del Fuoco di Thiene ma anche il distaccamento di Schio e di Asiago, sempre in prima linea e sempre disponibili nonostante la mole di lavoro. I Vigili del Fuoco spiccano per quelle modalità sobrie con le quali appaiono sui giornali: non cercano mai visibilità, ma il loro lavoro è il più difficile. Dagli speleologi ai sommozzatori, non passa giorno che sui giornali non si leggano le loro gesta, anche nei territori più impervi e con mezzi non sempre adatti. Ma loro in qualche modo riescono ad arrivare sempre e la loro tempestività è riuscita a salvare numerose vite umane.

Spesso le forze dell’ordine hanno bisogno di loro prima di intervenire, ma sui giornali è come se loro stessero sempre un passo indietro, con quella sorta di umiltà che li contraddistingue.

Li ringraziamo non solo per il lavoro svolto al servizio della nostra comunità, ma anche per tutte le volte che li abbiamo disturbati e grazie a loro, con foto e particolari, riusciamo a raccontare ai lettori la cronaca di quanto avviene mentre loro stanno chiusi in casa. Anche nel caso delle alluvioni, quando il centralino squilla impazzito per le richieste di intervento per alberi caduti, per allagamenti, o per cantine inondate dall’acqua piovana, voi, cari Vigili del Fuoco avete sempre la gentilezza di non mandarci ‘a quel paese’ magari rimandandoci di qualche minuto, ma sempre disponibili venendo incontro alle nostre esigenze di lavoro.

La storia di Santa Barbara: ecco perchè protegge i Vigili del Fuoco

Santa Barbara è la Santa che rappresenta la capacità di affrontare il pericolo con fede, coraggio e serenità anche quando non c’è alcuna via di scampo. È stata eletta, infatti, patrona dei Vigili del Fuoco, in quanto protettrice di coloro che si trovano “in pericolo di morte improvvisa”. Nacque a Nicomedia nel 273. Si distinse per l’impegno nello studio e per la riservatezza, qualità che le giovarono la qualifica di ‘barbara’, cioè straniera, non romana. Tra il 286-287 Barbara si trasferì nella villa rustica di Scandriglia, oggi in provincia di Rieti, al seguito del padre Dioscoro, collaboratore dell’imperatore Massimiano Erculeo. Il padre aveva destinato Barbara in sposa al prefetto di Nicomedia, ma lei rifiutò di sposarsi. Il padre furente la fece processare e condannare a morte, a causa della sua fede cristiana. La ragazza fu così costretta a rifugiarsi in un bosco dopo aver distrutto gli dei nella villa del padre. Trovata, fu consegnata al prefetto Marciano. Venne allora rinchiusa in una cella della fortezza di Nicomedia. Nella prigione, un giorno, si sprigionò un incendio: Barbara uscì viva dalle fiamme. Durante il processo, che iniziò il 2 dicembre 290, Barbara difese il proprio credo ed esortò Dioscoro, il prefetto ed i presenti a ripudiare la religione pagana per abbracciare la fede cristiana. Questo le costò dolorose torture. Il 4 dicembre infine, fu decapitata con la spada dallo stesso Dioscoro, che fu colpito però da un fulmine. La tradizione invoca Barbara contro i fulmini, il fuoco e la morte improvvisa. I suoi resti si trovano nella cattedrale di Rieti.

di Redazione Altovicentinonline

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