Gli anziani ricoverati a La Casa di Schio potranno ricominciare a vedere i loro parenti, non di persona, ma grazie ad alcuni I-pad e maxi-schermi che saranno acquistati grazie ad una importante donazione fatta da un imprenditore che vuole rimanere anonimo.
Cercando di capire che cosa potesse fare per essere utile in questo momento difficile e aiutare le fasce più deboli, l’imprenditore ha deciso di rivolgersi al presidente de La Casa Giuseppe Sola, al quale ha comunicato la donazione di circa 30mila euro.
Un gesto che viene dal cuore, ricco di attenzione per quei ‘nonnetti’ indifesi, che oltre ad essere più a rischio rispetto ai giovani si trovano isolati e allontanati dai loro affetti più cari.
L’appello dell’anonimo imprenditore è rivolto anche ad altre persone, affinchè ognuno, in base alle sue disponibilità, faccia qualcosa: “Riteniamo che ciascuno di noi, in proporzione alle proprie sostanze e disponibilità, debba fare qualcosa per gli altri, per i più deboli, per i meno fortunati, anche, ma non solo, in questo particolare momento storico di piena pandemia – ha sottolineato – Il nostro pensiero è rivolto verso una categoria di ‘deboli’, gli anziani, che già sofferenti, devono ogni giorno combattere senza poter vedere i propri cari”.
Da qui l’idea di acquistare degli i-pad (in parte già presenti nella struttura) e degli schermi di grandi dimensioni, adatti ad essere utilizzati per video conferenze, affinché gli ospiti possano chiamare e vedere i propri cari e sentirli più vicini.
“In questo periodo, sempre più drammatico, si sentono numeri impressionanti di decessi giornalieri per covid, ma molto di rado si sente parlare di ‘morti di crepacuore’ – ha concluso il generoso imprenditore – E’ nostro dovere morale fare di tutto per preservare e tutelare le nostre radici e i nostri cari: anche un piccolo aiuto o un semplice sorriso sono fondamentali perchè possono essere un segnale di conforto e di speranza e costituire linfa vitale per riuscire a superare questo triste momento”.
Commosso del gesto il presidente Giuseppe Sola, che oltre a ringraziare il nobile gesto ha apprezzato la stima dimostrata nei confronti dei più anziani, dei custodi della storia e delle radici del Paese, di coloro che sono più fragili e che in questo periodo soffrono in silenzio, sacrificandosi ancora una volta per il bene delle nuove generazioni.
A.B.