Nel Paese più “vecchio” d’Europa, gli anziani sono poco protetti e tutelati e pagano più di altre categorie le spese della crisi: il 55% degli over 65 italiani è costretto a vivere con un reddito inferiore ai mille euro al mese, e tra questi il 25% non raggiunge neanche i 500 euro al mese. I dati, relativi al 2011, sono contenuti nel quinto Rapporto nazionale di Auser-Filo d’argento.

 

Gli anziani in Italia, sottolinea il documento, sono sempre più a rischio solitudine e povertà. Due gravi emergenze sociali emergono dal Rapporto: l’isolamento fisico e relazionale e i redditi bassi e la povertà che investono fasce sempre più ampie di ultrasessantacinquenni.

Gli anziani sono sempre più soli, soprattutto nelle grandi città del nord e vivono una quotidianità difficile e faticosa, devono fare i conti con la disgregazione delle reti parentali e amicali e con i ridotti servizi socio-assistenziali garantiti dagli enti locali. Sono quasi 450.000 gli anziani seguiti nel corso del 2011 dai volontari del Filo d’Argento (il servizio di telefonia sociale di Auser), più 3,5% rispetto all’anno precedente, mentre i servizi resi agli utenti sono arrivati a quota 2 milioni e 360 mila, con un una crescita del 7,3% rispetto al 2010. Il 2011 è stato l’anno delle emergenze sociali. Siamo il Paese che detiene la percentuale più alta di over 80 (5,8% della popolazione nel 2011); siamo secondi dopo la Germania per quanto riguarda la percentuale di over 65 (20,3% contro il 20,6% della Germania).

La regione più vecchia è la Liguria dove gli over 55 sono il 40% della popolazione residente. Siamo il Paese dove il 30% degli anziani con più di 65 anni vive da solo e il record spetta alle donne, con il 37,5% contro il 14,5% degli uomini. In 5 regioni – Valle d’Aosta, Piemonte, Trentino Alto Adige, Liguria e Sicilia – la quota di donne anziane che vivono sole supera la soglia del 40%. Nel triennio 2009/2011 la crisi economica ha accentuato ulteriormente l’isolamento e il disagio di una quota importante di anziani e la loro necessità di sostegno, dice il rapporto che ritiene il sistema di protezione sociale “fortemente inadeguato” anche alla luce delle recenti misure varate con il decreto Salva Italia: nel 2011 ben il 55% degli anziani italiani è costretto a vivere con un reddito inferiore ai 1000 euro al mese. Tra questi il 25% non raggiunge neanche i 500 euro al mese.

Almeno 4 miliardi di euro di prestazioni sociali a favore degli anziani sono stati “bruciati” (soppressione fondo non autosufficienza, blocco indicizzazioni delle pensioni superiori a 1400 euro, raffreddamento della spesa regionale, taglio ai trasferimenti statali agli enti territoriali). In questo contesto ha operato nel 2011 il Filo d’Argento: le persone assistite sono soprattutto donne (69%), con un’età media superiore ai 65 anni e vivono in grande maggioranza nel Nord del Paese (87%) specie in Lombardia, Piemonte, Veneto. I servizi erogati consistono principalmente in interventi di compagnia telefonica all’anziano solo, realizzazione di attività sociali e culturali per promuovere il benessere, trasporto per visite e controlli medici, spesa a domicilio. Circa il 65% dei servizi erogati è stato attivato con risorse proprie dai volontari del Filo d’Argento, il restante 35% attraverso la sottoscrizione di 2.050 convenzioni con gli enti locali nel triennio 2009/2010. (ansa)

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