Un furgone pieno zeppo di biciclette, pronto a partire per l’Africa, dove bambini costretti a camminare per andare a scuola, spesso senza scarpe e impiegando ore, troveranno sollievo per spostarsi e impiegheranno meno tempo.
“In Africa infatti, per i bambini andare a scuola è un problema perché impiegano moltissimo tempo e siccome ogni bambino laggiù nasce e ha già tantissime cose da fare, andare a scuola è un privilegio concesso ai piccoli solo se riescono a trovare il tempo tra le tante faccende domestiche e del villaggio – ha spiegato il presidente di Missionland Roberto Maculan – A tre anni un bimbo lì è già considerato grande, a quattro anni porta le pecore al pascolo, andare a scuola significa sottrarre tempo prezioso al bene della comunità. Dare ai piccoli una bicicletta significa garantire ore di frequentazione in più a scuola e un profitto più alto”.
L’appello lanciato da Missionland, la onlus di Carrè, ha avuto un enorme successo e sabato mattina, nella sede di Maniverso a Favaro Veneto, è arrivato un furgone carico di 40 biciclette provenienti dall’Alto Vicentino, dopo che il tam tam mediatico aveva colpito il cuore di molti cittadini, che hanno recuperato i mezzi ‘senza padrone’ destinandoli a piccoli africani.
Un regalo, ma anche una sfida per ogni piccolo o giovane studente, che in cambio del mezzo deve fare la promessa solenne che si impegnerà a scuola, cercando di ottenere un buon profitto.
E non è tutto, perché oltre alle bicilette, anche tre mezzi per disabili sono finiti nel camion, insieme a innumerevoli pezzi di ricambio, fondamentali e impossibili da reperire nel ‘continente nero’.
“Siamo estremamente felici di contribuire a questo progetto – ha concluso Maculan – Finora sono quasi tremila le biciclette che abbiamo portato in Africa. Conosciamo bene i grandi problemi di tempo e di movimento che ci sono laggiù e le ricadute che hanno sulla formazione dei più piccoli. Servono però anche alle donne, che possono spostarsi in modo più agevole. Noi siamo abituati a ragionare alla maniera occidentale e la bicicletta è un oggetto spesso considerato ‘sfizioso’, non fondamentale, invece in Africa, soprattutto in certi paesi e villaggi, fa una grandissima differenza”.
A.B.