Non si tratta di un articolo giornalistico, ma di una lettera in libertà inviata da un cittadino di Breganze, che ne ha chiesto la pubblicazione, come ogni lettore può fare.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO integralmente
SPV, ancora Allagamenti!!!
Ho visto che anche il casello di Malo è stato allagato. Mi pare che lo scaricare le responsabilità sul sistema agricolo o idraulico, sia proprio un modo solo per sviare l’attenzione ai veri problemi di questa infrastruttura che solo ora vediamo nelle sue iniziali conseguenze.
A Breganze,  la rotonda sul Riale, vicino al Torrente Laverda, ai confini con Colceresa, va sotto acqua oramai ogni volta che piove… Da quando è stata aperta nemmeno un anno e mezzo fa, si è già allagata almeno 4 volte. Sinceramente ho perso il conto. La prima da me segnalata anche al giornale Altovicentino online a maggio 2019, strada interrotta per mezza giornata. L’ultima ieri, domenica 31 agosto, con interruzione per quasi tutto il giorno, ma anche due settimane fa era stata allagata per alcune ore. Dopo il primo episodio, pareva che avessero trovato una soluzione con un bypass e una pompa di fortuna…. evidentemente non è stato sufficiente .
Purtroppo riparare ad una progettazione sbagliata, spesso risulta difficile e magari troppo oneroso, teniamo comunque presente che la SPV resta asciutta solo grazie ad una serie infinita di pompe e sistemi drenanti artificiali.
Per quanto tutto ciò sarà sostenibile, valutando che magari poi con i pedaggi non riusciremmo neanche a ripagarla? Mi spiace dire che questo potrebbe essere il preludio di un fallimento che invece che migliorare e aiutare l’economia, ci può trascinare giù come una zavorra nel fondo del mare.
Già con le osservazioni del 2013 da parte di alcuni cittadini e associazioni tra cui il sottoscritto, con foto e relazioni allegate, si metteva in evidenza l’inadeguatezza del progetto soprattutto in loc Breganzina dove si trova la rotonda e il sottopasso.
Anche il comune di Breganze, Sindaco Campana e Assessore Barbieri, hanno tentato inutilmente di presentare controproposte e progetti alternativi, ma sono stati tutti inascoltati. L’unico reale risultato delle osservazioni è stato che in alcuni punti sono stati costretti a rifare il progetto, ridisegnando il profilo e gli attraversamenti di canali e torrenti. Con un certo sollievo debbo dire che il Torrente Chiavone non ha esondato, come si poteva temere, ha dato invece seri problemi in centro storico. Non oso pensare cosa potrebbe essere successo se non ci fossero state le varianti, se il Ministero non avesse obbligato a considerare un tempo di previsione allagamenti secondo lo storico dei 200 anni precedenti e non i 100 che erano presenti nel primo progetto SIS.
I campi a nord della rotonda si sono comunque allagati, tra l’altro in zone diverse da quelle che normalmente venivano interessate una o due volte all’anno nei decenni precedenti, segno che i lavori hanno modificato il defluire storico delle acque.
Rimane solo una domanda: Cosa ci dovremmo aspettare nei prossimi anni? Prima una infrastruttura fondamentale per la pedemontana vicentina, La Nuova Gasparona SP 111 funzionava abbastanza e soprattutto non si era mai allagata nei suoi 30 anni di vita. Ora abbiamo ben due strade: la complanare (ridotta in larghezza, velocità e utilità) e la SPV. Ma cosa potrà mai succedere se invece che un eccezionale acquazzone avremmo una reale alluvione? Da dove arriveranno i mezzi di emergenza? Avremmo una via sicura di collegamento?
Tiziano Rizzato
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