“Le aree dell’Altopiano dei Sette Comuni di Asiago, sono le uniche in Europa a ospitare la Salamandra di Aurora: le operazioni di esbosco in seguito alla tempesta Vaia hanno provocato danni al loro habitat, rendendo ancora più precaria la conservazione di questa rarissima specie. La Giunta, verifichi che gli interventi rispettino quanto previsto dalla normativa comunitaria e regionale”. A fare la richiesta, con un’interrogazione è il consigliere regionale Andrea Zanoni (Partito Democratico), unitamente sottoscritta dalle colleghe Anna Maria Bigon e Francesca Zottis.
“L’inevitabile impiego di mezzi meccanici pesanti, che con il loro passaggio formano solchi, compattano i suoli e rimuovono la sostanza organica provoca la distruzione dei rifugi di questa specie. Inoltre vengono modificate la copertura vegetale, le caratteristiche fisiche e biologiche del terreno e del microhabitat. A ciò, va aggiunto l’alto rischio di mortalità per schiacciamento, soprattutto se le operazioni vengono effettuate nel periodo dell’anno in cui le salamandre sono più attive. I lavori forestali in queste aree– sottolinea il consigliere – devono seguire delle regole, stabilite con delibera di Giunta n. 786 del 2016, tali misure prevedono di attuare le operazioni di esbosco nel periodo di inattività della specie e opportuni interventi di mitigazione degli impatti. Già nel luglio del 2012 – ricorda Zanoni – da eurodeputato, denunciai alla Commissione europea le lavorazioni nei boschi che causavano il danneggiamento dell’habitat di questa rara specie. Più volte ho partecipato a sopralluoghi ed eventi riguardanti una specie davvero unica, con l’amico Enrico Romanazzi, un biologo ricercatore, scomparso purtroppo da alcuni anni, che ha condotto degli studi proprio sulla salamandra di Aurora”. “Anche il Ministero dell’Ambiente – aggiunge Zanoni – si è mosso a luglio 2019, chiedendo l’attuazione di tutte le misure necessarie alla conservazione della specie Salamandra atra aurorae, mentre lo scorso agosto la Regione ha inviato una nota ai Comuni di Asiago, Enego, Foza, Gallio, Lusiana, Roana e Rotzo, richiamando la necessità della produzione di adeguata valutazione di incidenza ambientale per gli interventi di esbosco, data la presenza di specie di interesse comunitario. Ad oggi però non risulta sia stata fatta alcuna valutazione – conclude Andrea Zanoni – come sottolineato dall’esposto che il Wwf ha presentato il 12 giugno al presidente Zaia, in cui si evidenzia anche la realizzazione dei lavori senza richiedere il parere alla Commissione Europea, necessario in caso di presenza di specie prioritarie, come la salamandra di Aurora”.