Imprenditore e già senatore nella passata legislatura, non usa mezzi termini: ‘chi ha la fedina penale macchiata’ non può fare politica.
Enrico Cappelletti sfiderà Luca Zaia all’urna del 20 e 21 settembre e la Pedemontana sarà uno dei suoi ‘cavalli di battaglia’ . Lo ha preannunciato a Mestre dove si è presentato l’altro giorno, con le tipiche modalità utilizzate dal Movimento, dove è tenuto in considerazione per le sue capacità, per quella preparazione che ritiene imprescindibile e per le battaglie importanti che lo hanno contraddistinto fino ad ora.
Toni opposti al candidato del centro sinistra Lorenzoni, è uno che non usa mezzi termini, nè le ‘mezze misure’ di chi non sa osare, ha definito il Mose ‘il marchio d’infamia del Veneto’, passando alla ‘nostra’ Pedemontana che , come ha ribadito più volte : ‘costa troppo’.
Durante la sua presentazione ha affrontato un altro grande tema veneto, quello delle banche per arrivare subito dopo a quanto sta da sempre a cuore ai pantastellati, per i quali la lotta all’inquinamento viene prima di ogni ‘affare economico’ . E lì ha affondato il coltello nella piaga parlando dei pfas , definendo la vicenda come : ‘il più grande inquinamento d’Europa ‘.
Grinta da vendere e volto nuovo di una politica che rifiuta i toni degli ‘ignavi’ del passato, una parola è stata ricorrente durante la presentazione di Enrico Cappelletti, che è conosciuto nell’Alto vicentino anche per aver seguito il tema-Tintess, assieme ai referenti locali del movimento 5 Stelle: ‘onestà’.
‘L’onestà deve essere un valore in Regione: tutti i candidati dovrebbero esibire la fedina penale’.
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