Nella riforma del fisco, il governo pone nuovi limiti ai pagamenti in contanti. Dal prossimo 1° luglio, infatti, la soglia per l’utilizzo del contante viene ridotta a 1.999,99 euro, che dal 1° gennaio 2022 scenderanno fino a mille. È uno dei punti fondamentali del cosiddetto “piano Colao” per contrastare l’evasione fiscale. Assumono, invece, un ruolo sempre più centrale i pagamenti digitali. La sanzione per chi sgarra può arrivare fino a 50 mila euro per operazione.
La legge di Bilancio approvata a dicembre 2019 contiene già la stretta sull’uso del contante. La Finanziaria per il 2020 prevede una progressiva riduzione dell’uso del contante per pagamenti di beni e servizi. Nello specifico a partire dal 1° luglio di quest’anno il tetto massimo di spesa in contanti sarà di 1999,99 euro. Chi avesse necessità di cifre maggiori dovrà utilizzare strumenti di pagamento tracciabili dal Fisco, come bancomat, carta di credito, assegni e bonifici.
Dal 1° gennaio 2022, inoltre, il limite massimo di uso dei contanti per acquisti di beni e servizi scenderà ulteriormente fino a 999,99 euro. Anche qui, oltre questa cifra si dovranno utilizzare, carte, assegni o bonifici.
Dai 2000 euro in su, quindi, ci sarà l’obbligo di utilizzare strumenti tracciabili dal Fisco. Il limite riguarda sia chi riceve il denaro, sia chi effettua il pagamento, e riguarda anche le donazioni e i prestiti, seppur tra familiari.
Nessun limite invece per i versamenti e i prelievi fatti sul proprio conto corrente, dal momento che non si tratta di trasferimento di denaro tra soggetti diversi , né per i pagamenti rateizzati in contanti come, ad esempio, le cure dentistiche.
Le sanzioni amministrative previste per chi sgarra sono molto pesanti. Le multe, infatti, andranno da un minimo di 3.000 euro a un massimo di 50.000 euro a seconda della gravità dell’infrazione. Si ricordi che nella violazione sono coinvolti entrambi gli attori, ovvero chi effettua il pagamento e chi lo riceve.