La richiesta del Pd per l’inizio della fase 2, nella ripresa del ‘dopo covid’ è incentrata sulle donne. Penalizzate per la chiusura delle scuole, a volte costrette a rinunciare a lavoro e carriera, con i carichi della famiglia sempre sulle spalle.
“In questa fase di ripresa dall’emergenza sanitaria che ci ha visti tutti coinvolti, vogliamo porre l’attenzione su un tema che oggi ha bisogno della nostra riflessione e di un nuovo slancio, il tema delle pari opportunità”, hanno spiegato Valeria Grazian e Giulia Andrian, consiglieri comunali del Partito Democratico di Schio.
Le donne hanno dato un grande contributo in questa emergenza sia perché sono la maggioranza degli occupati nel settore sanitario, della grande distribuzione e della logistica, sia per il carico di lavoro domestico e di accudimento dei figli che, purtroppo, ancora troppo spesso è demandato solo a loro. Da un lato le tante madri impegnate nei lavori essenziali, dall’altro le madri che si sono trovate a lavorare da casa in un gioco di equilibrio tra le necessità dei figli e i tempi del lavoro.
“Nel nostro paese chi si assume maggiormente la responsabilità dei figli sono ancora le madri, più che in altri paesi sviluppati, nonostante vi siano segnali di cambiamento nelle generazioni più giovani – hanno sottolineato le due esponenti del Pd locale – Che per le madri lavoratrici conciliare i tempi familiari, di lavoro e i tempi per sé non fosse facile lo si sapeva già prima dell’epidemia, ma con la chiusura dei servizi educativi e delle scuole ne è emersa tutta la criticità. Infatti nel mercato del lavoro è ancora visto negativamente per una donna l’avere dei figli ed ogni flessibilità richiesta per poter conciliare meglio responsabilità familiari e lavorative è ritenuta un indizio di poco attaccamento al lavoro e sembra un ostacolo per l’organizzazione aziendale”.
Altrettanto vero, il fatto che in alcuni casi il periodo di lockdown ha dato avvio ad una nuova e necessaria condivisione dei ruoli tra donne e uomini nelle attività domestiche e di cura familiari.
“E’ proprio da qui che speriamo si possano aprire nuove riflessioni nelle politiche pubbliche a sostegno delle madri lavoratrici, e allo stesso tempo che venga stimolato il clima sociale delle imprese a facilitare l’emergere di una nuova paternità in cui si possa costruire un percorso di maggiore condivisione tra i partner delle responsabilità familiari e genitoriali. Il tema assume così un ruolo fondamentale per una crescita equilibrata e rispettosa anche della nostra comunità, a partire dai servizi educativi per la prima infanzia. Accanto a questo la consapevolezza che molti dei settori messi a grave rischio da questa crisi sono settori con una prevalenza di occupate donne e spesso giovani, basti pensare al commercio al dettaglio, alla ristorazione, al turismo. Le giovani donne rischiano dunque di essere particolarmente penalizzate sia nel breve che nel medio e lungo periodo dall’attuale crisi legata all’epidemia da coronavirus. È iniziata la fase due, ma non è detto che questa coincida con il ritrovare lo stesso posto di lavoro e alle stesse condizioni. Il periodo di incertezza che stiamo attraversando lascia spazio ai temi frequenti e delicati nei posti di lavoro quali la lotta alle discriminazioni, alle molestie e al mobbing. Uno sguardo di attenzione va anche al contrasto alla violenza di genere, pensiamo all’aumento della violenza in famiglia, conseguente all’isolamento forzato determinato da questo periodo. Per tutto questo siamo a chiedere che venga nominata al più presto la commissione Pari Opportunità – hanno concluso Giulia Andrian e Valeria Graziani – Commissione che ha visto negli ultimi anni un lungo e approfondito percorso di studio e di riformulazione dei suoi obiettivi e delle sue funzioni e che si è concluso con la stesura di un nuovo regolamento. Manca tuttavia il passaggio più importante, la nomina della nuova squadra di lavoro. Convinti che sia per la nostra Città un luogo di relazione, di discussione e confronto ma anche un vero e proprio strumento di azione che può intervenire concretamente nel tessuto sociale del territorio nel campo della politica di genere, con azioni di tutela e di sensibilizzazione”.
di Redazione Altovicentinonline