RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Sono una delle tante mamme che cercano di gestire al meglio la situazione attuale di reclusione. Io ho ancora paura, ed è un mio diritto, non mi fido di uscire tranquillamente voglio vedere nelle prossime settimane come andranno i dati. Per le mie esigenze familiari porto fuori quasi tutte le mattine la mia figlia più piccola a fare un giro in bici e a fare la spesa e…ci fosse una volta in cui venga lasciata in pace.
Premetto che, pur non dovendo portarla, lei ha la sua mascherina e se la mette da sola prima di uscire, non le pesa usarla e io sono contenta così, sa che non deve toccare, nulla con le mani o il meno possibile e poi lavarsele bene. Esagero? Forse, ma è mia figlia e scelgo io.
Negli ultimi giorni non manca mai gente che le si avvicina senza mascherina, gente che si sente libera di poterla toccare, gente che le fa domande assurde del tipo ‘Poverina, quanto male stai chiusa in casa?’ o ‘Quanto ti mancano la scuola e i tuoi compagni? Non hai nessuno con cui giocare?’.
I bambini hanno mille risorse e riescono, per fortuna, a vivere sereni anche quando per noi è difficile, ma magari se non continuiamo a ricordargli quanto appunto è difficile e parliamo di cose allegre non è meglio?? Se no un’alternativa valida resta sempre tacere.
Ultima goccia l’altra mattina: vado al supermercato e la commessa, mai vista, si mette a spiegare a mia figlia che lei non deve portare la mascherina che, secondo questa grande esperta di puericoltura, portarla le fa anche male. Aggiunge che lei fuori dall’orario di lavoro non la usa. Tolto che le ho ricordato che usare i dispositivi di sicurezza è ancora un obbligo per il bene di tutti perché facciamo parte di una società in teoria civile, la mia domanda è: ma come ti permetti di parlare così a una bambina e criticare le mie scelte di madre?
Lancio un appello: fare il genitore in questo periodo ha già le sue difficoltà: gente estranea lasciateci stare! A meno che non assistiate a casi di violenza su un bambino lasciate che ogni genitore faccia quello che ritiene meglio per i propri figli senza dover assolutamente commentare. E, se anche un bambino è paffuto come un angioletto, come si suol dire ‘da struconi’ ,tenete le distanze che, se voi vi siete rilassati magari c’è ancora qualcuno che ha tra i suoi familiari soggetti a forte rischio e così rilassato non è.
Alla fine basterebbe applicare le regole della buona educazione e saremmo tutti più sereni: è così difficile?
L.D. 45 anni, Thiene (la foto è generica e presa dal web)
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