Fumata bianca per le autoscuole che, se non ci saranno intoppi ulteriori, dovrebbero riaprire il 18 maggio.

E’ però caos per quanto riguarda i regolamenti e la deputata della lega Silvia Covolo ha inviato un’interrogazione al ministro dei Trasporti Paola De Micheli, perchè chiarisca le linee guida a livello nazionale.

Tira intanto un sospiro di sollievo il thienese Christian Filippi, presidente del consorzio delle autoscuole vicentine, che nella ripresa vede un barlume di speranza per le attività di insegnamento della guida e di tutti i posti di lavoro che comporta.

“7mila autoscuole in tutta Italia, con 30mila addetti”, ha spiegato Filippi, che solo pochi giorni fa aveva denunciato un rischio enorme per l’intero settore.

Mercoledì 6 maggio, a Roma, l’incontro con il viceministro ai Trasporti Giancarlo Cancellieri, che ha determinato “la fumata bianca per la nostra categoria – ha sottolineato il thienese Filippi – Se tutto procede nel modo giusto riapriremo il 18 maggio. Non ci sono ancora disposizioni definitive, mancano istruzioni per l’uso dei dispositivi di sicurezza individuali, ma sono fiducioso che arriverà tutto a breve”.

Riprenderanno le lezioni di guida, anche se non si sa ancora quante persone potranno salire su una vettura. Informazioni che saranno fornite a tempo debito, nel frattempo la buona notizia è che si riparta.

“Non sappiamo ancora come – ha sottolineato Filippi – Le scuole guida sono una via di mezzo tra il comparto didattico e il commerciale, con corsi a pagamento come le scuole di danza. Sono a tutti gli effetti luoghi di assembramento, per cui c’è stata la paura che si finisse per riaprire a settembre, come le scuole. Ora possiamo tirare un sospiro di sollievo, anche perché molte scuole guida sono davvero a rischio chiusura e, se si fosse prolungato il fermo, molte avrebbero chiuso per forza, soprattutto ne sud Italia. Il che avrebbe comportato la perdita di moltissimi posti di lavoro. In Germania le scuole guida sono rimaste aperte per gli utenti professionali, perché la patente è considerata necessità. Per quanto riguarda la sicurezza – ha concluso – le associazioni di categoria hanno predisposto protocolli volontari. Siamo prontissimi a ripartire”.

“Come rappresentanti di categoria ci riteniamo molto soddisfatti – ha evidenziato Paolo Colangelo, presidente di Confarca (Confederazione Autoscuole Riunite) – Durante l’incontro abbiamo ricevuto ampie rassicurazioni e siamo fiduciosi per una riapertura nel più breve possibile, con gli esami presumibilmente fissati già per la fine di maggio”.

L’interrogazione al ministro dei Trasporti Paola De Micheli

Silvia Covolo e Elena Maccanti, capogruppo in Commissione Trasporti alla Camera, hanno inviato un’interrogazione al ministro per sollecitare linee guida e indicazioni precise a livello nazionale.

“Il governo non ha ancora trasmesso ai titolari di scuole guida e di agenzie di pratiche le linee guida per poter ripartire anzi, non sono ancora a conoscenza di termini e modalità certe per svolgere la loro attività – hanno messo nero su bianco – Il ministero dei Trasporti parla di un fantomatico protocollo che permetterebbe di riaprire e di riprendere sia la parte teorica e di formazione che quella pratica con gli esami di guida. Ad oggi l’unica cosa certa è che regna il caos su tutto il territorio nazionale poiché diversi sono gli interlocutori ai quali si rivolgono: poche sono le risposte e poco chiare, specie in merito a questioni come la ricezione di istanze agli sportelli, la riorganizzazione delle sedute d’esame per il conseguimento delle patenti di guida e delle altre abilitazioni alla guida (certificati di abilitazione professionale, certificati di formazione professionale, carta di qualificazione del conducente). È evidente che in queste situazioni è impensabile una ripartenza effettiva che però rischia di accentuare disparità di trattamento tra utenti di diverse aree del territorio nazionale e con rilevanti disagi per i gestori. Non c’è più tempo da perdere: il ministro delle infrastrutture e dei trasporti chiarisca, una volta per tutte, cosa intende fare il governo per assicurare il coordinamento delle procedure degli Uffici facenti capo al Dipartimento per i trasporti, la navigazione, gli affari generali ed il personale, affinché tutte le attività organizzative in questa fase di ripresa siano adottate in maniera unitaria sul territorio nazionale e in tempi rapidissimi perché il settore si trova in gravissima difficoltà e rischia il collasso”.

A.B.

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