‘Siamo ancora concentrati sull’economia della crescita, ma in questo momento urge un’economia razionale’. Così ha commentato la notizia che spopola su tutti i giornali in questi giorni circa il clamoroso crollo dei consumi, Guido Xoccato, presidente Confcommercio del mandamento di Schio.

Stanco di sentir parlare di rating, spread, pil e project financing, auspica che i giochi finanziari che reggono l’economia locale e nazionale lascino il posto ad un sano recupero del commercio e del lavoro. ‘I settori sono tutti in crisi –  ha commentato Xoccato, reduce da un incontro di Confcommercio che lo ha visto comparare i dati del suo mandamento, a quelli di tutto il Veneto –  A Schio il settore che soffre maggiormente è quello delle auto- trasporti, sia per il costo elevato della benzina, sia perché il 20% di calo dichiarato nella vendita delle auto, diventa un 40% reale se si contano le autoimmatricolazioni che fanno le concessionarie e che non si possono considerare vendite al pubblico. A parte i tabacchi, il settore sanitario e l’istruzione che non registrano variazioni significative, tutti gli altri reparti calano drasticamente: abbigliamento e calzature, tempo libero, spese per la casa, e perfino alimentari.

‘Il calo è iniziato nel 2011 – ha specificao Xoccato – ma da marzo 2012 stiamo assistendo ad un vero e proprio crollo. Anzi, possiamo dire che si tratta di una stagnazione epocale dei consumi’.

Il problema alla base del crollo dei consumi, secondo Xoccato, è molto semplice: le famiglie non hanno soldi. ‘Tartassati da bollette e tasse, spremuti come limoni che rimangono senza succo – ha sottolineato – i cittadini non hanno l’ossigeno per affrontare le spese che una volta garantivano non solo la sopravvivenza, ma anche uno stile di vita di buon livello e in linea con l’offerta del territorio. Ora si spende per le necessità, e poi non resta niente. Oltre a questo, la minaccia di nuove tasse e rincari è sempre dietro l’angolo’.

Alla domanda su quali strategie pensa di adottare Confcommercio di Schio per confrontarsi con la difficile congiunzione economica, Xoccato ha risposto: ‘Possiamo mettere in campo varie strategie a livello comunale e nazionale, e noi le rispettiamo. Siamo tutti dotati di tecnologia per commerciare via web e aprirci al mondo. E poi, ‘notti bianche’, aperture nei giorni festivi, feste ed eventi che servono a portare gente in città. Ma attenzione – ha continuato –  se la capacità di spesa delle famiglie è comunque crollata, non credo che le super aperture possano cambiare in modo significativo le entrate dei commercianti. Semplicemente rischiamo di creare tra di noi e tra i vari comuni una competizione malsana.

Xoccato conclude con un’analisi più generale:‘Quando si parlava di crisi nel 2008, cioè al suo inizio, si vedeva l’importanza di fare un passetto indietro e dare valore al tempo libero. Ora lavoriamo il doppio per portare a casa la metà. L’Italia – ha continuato – è un’azienda e come tale deve essere amministrata, e deve valorizzare le competenze professionali delle persone, la formazione, il tempo. La deregulation nel commercio non è liberalizzazione, è mancanza di regole, e la mancanza di regole porta a confusione non a crescita. Quello che io vedo importante ora non è tanto crescere, ma evitare di sprofondare, e secondo me, con un po’ di buon senso e buona amministrazione ce la possiamo fare’.

 

Anna Bianchini  

  

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