Disegni a mano, poesie o semplici pensieri. Espressioni dei liceali di Thiene per tratteggiare l’autismo. ‘Incastro imperfetto ma possibile’, come scrive la maturanda Camilla. In massa gli studenti del Corradini hanno risposto all’appello della preside Maino: “Hanno capito che la diversità è un valore aggiunto”.

A casa, tra lezioni ed interrogazioni online, questi ragazzi hanno virtualmente alzato la mano. Presenti per crescere e conoscere, oltre alle nozioni apprese dai libri di testo.  Un tema mai semplice da affrontare quello dell’autismo. Ma i ragazzi del Corradini non si sono tirati indietro, dando vita ad una sorta di laboratorio, zeppo delle loro emozioni che palpano ogni forma d’arte per esprimersi.
Riflessioni, disegni a mano, foto. Il tutto condensato in video che la dirigente Marina Maino ha voluto. “I disegni, le fotografie, le citazioni, le riflessioni e i racconti che sono stati realizzati dimostrano ed affermano un solo importante messaggio- spiega con orgoglio- La diversità è un valore aggiunto per questi studenti. Essere uguali non significa assomigliarsi, pensare, parlare, vestirsi, comportarsi tutti nello stesso modo e l’unicità dell’individuo, nella pratica quotidiana, va coltivata e rispettata. Per i ragazzi del “Corradini” l’Autismo non è una malattia e la persona autistica non è solamente il compagno di classe con interessi bizzarri. Ciò che emerge chiaro e forte dai messaggi pervenuti sottolinea come le persone con autismo debbano essere “accolte ed ascoltate con la consapevolezza che i loro comportamenti, talvolta strani e imbarazzanti, sono semplicemente un diverso modo di esprimere i loro pensieri e i loro sentimenti”, come dice Andrea, studente di quinta Asa”.

non solo il 2 aprile
Un’attività che il liceo Corradini non porta avanti solamente nella giornata mondiale dedicata all’autismo.” Abbiamo fatto dell’inclusione uno dei nostri punti di forza – spiega ancora Marina Maino-Da anni, infatti, l’Istituto è in grado di offrire percorsi educativo-didattici che favoriscono l’inclusione e la crescita personale di ragazzi con disabilità anche grave. E’ una comunità educante che vede coinvolti tutti, docenti e discenti, personale Ata e famiglie. E’ una scuola che ha studiato spazi idonei ed adattato interventi nella sua offerta formativa includendo percorsi specifici dei quali hanno beneficiato tutti, non solo i ragazzi “speciali. Ciò significa che al Liceo “Corradini” ci si è orientati per formare lo studente nella sua globalità, stimolando interessi, curiosità, voglia di partecipare, senso etico, capacità di collaborare, solidarietà, tutta quella serie di elementi non strettamente cognitivi, ma che danno valore alla persona e che contribuiranno a rendere questi giovani uomini e giovani donne quei cittadini sensibili, attenti e capaci, ai quali verrà affidato il mondo di domani. Gli studenti sono chiamati ad apprendere non solo conoscenze, ma ad interiorizzare una metodologia di apprendimento che li renda capaci di proseguire il proprio cammino di crescita attraverso una didattica che si trasforma, diventa attiva, laboratoriale, partecipativa, inclusiva. Si aprono le porte all’apprendimento vivo, concreto, reattivo, cooperativo, inclusivo e che procede tenendo conto delle pluralità dei soggetti. E’ una scuola, allora, in cui la didattica include, pensa, progetta tenendo conto indistintamente di tutti e di tutte le potenzialità. Una scuola che, come diceva Canevaro, non si deve muovere sempre nella condizione di emergenza, in risposta cioè al bisogno di un alunno con delle specificità, che si differenziano da quelle degli alunni “normali”, ma si deve muovere sul binario del miglioramento organizzativo perché nessun alunno sia sentito come non appartenente, non pensato e quindi non accolto”.

 

Paola Viero

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su:
Stampa questa notizia