Rimarranno chiusi fino al 3 maggio i centri per disabili, mancanza della quale ha messo in seria difficoltà genitori alle prese con ragazzi, anche adulti, a cui è stata stravolta la quotidianità. In alcune parti del veneto si è potuto ovviare con l’assistenza domiciliare, con cui si è dato supporto a madri e padri che hanno dovuto fare i conti con la chiusura improvvisa di centri diurni che li sollevavano per intere giornate.

Vita stravolta anche per quei ragazzi che vivevano con le ore delle loro giornate scandite da attività organizzate da educatori dei centri. In molte altre realtà del Veneto l’assistenza domiciliare è mancata, con il sacrificio dei parenti, che hanno dovuto fronteggiare l’emergenza covid con uno sforzo che si fa fatica anche a raccontare.

“Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni – ha detto l’assessore alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin – Sappiamo che c’è da valutare la situazione di disabili che hanno bisogno di socialità, che non possono esserne privati e che hanno bisogno che la Regione intervenga. Opteremo per l’assistenza domiciliare e studieremo strategie per alleviare il disagio di tutti questi genitori, spesso anziani e con ragazzi di difficile gestione”.

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