Sfratto al centro sociale Arcadia che dall’anno prossimo non potrà più contare sulla sua sede in via lago di Tovel. “Troveremo un’alternativa”, è la consolazione che arriva dal sindaco Valter Orsi, che con la sua amministrazione ha in piano di trasferire nel capannone un ufficio comunale che non può rimanere nelle scuole Marconi.

“Vogliono trasformare uno spazio di socialità e cultura in un magazzino – è la replica piccata di Arcadia – Una realtà che da più di un decennio è un punto di riferimento per i giovani dell’Alto Vicentino nell’organizzazione di eventi socio-culturali, che da sempre è in prima fila nei percorsi di solidarietà attiva ed è diventata un fondamentale laboratorio di idee e di aggregazione nel deserto della

provincia veneta. Un’esperienza in cui, negli anni, centinaia di giovani e meno giovani si sono messi in gioco, combattendo gli egoismi che pervadono questa società per costruire una ‘Comunità Altra’, in maniera libera, indipendente, volontaria e senza ricevere aiuti economici di nessun tipo, anzi versando l’affitto nelle casse comunali. Una realtà che in questo particolare periodo come in altri, con umiltà e responsabilità, si è messa a disposizione durante le emergenze sempre a fianco di chi è in difficoltà. Consapevoli che questo momento di emergenza sanitaria richieda la massima attenzione, preferiamo investire le nostre forze nei percorsi di solidarietà attiva che abbiamo cercato fin dall’inizio di promuovere, mettendo i nostri corpi a disposizione della comunità e del territorio”.

All’amministrazione annuncia una ripercussione sociale nella richiesta dell’amministrazione di liberare la sede e annuncia prese di posizione nel suo stile: “Non abbiamo tempo ora per commentare l’arroganza e la miopia sociale che la vostra lettera porta fra le righe: chi sa leggere le ripercussioni che questa crisi avrà nei territori è ben consapevole che nel post-

pandemia gli spazi di solidarietà, socialità e mutualismo, come il Centro Sociale Arcadia, saranno ancor più indispensabili. Avremo modo nel prossimo futuro di esprimere tutta la nostra giusta rabbia e determinazione nel mantenere aperto a Schio un luogo di cultura libera e indipendente. Non vediamo l’ora, ai nostri posti ci troverete”.

Alex Cioni, consigliere comunale di Prima Schio, da sempre in dissidio con i ragazzi del centro sociale, commenta con soddisfazione: “Finalmente una buona notizia. I privilegiati del centro sociale Arcadia dovranno trovarsi un’altra sistemazione se vorranno proseguire con le loro attività politiche, ludiche e socio-culturali. Insomma, se la notizia sarà confermata, tra un anno gli attivisti della sinistra radicale dovranno liberare il capannone comunale che sarà destinato ad altri usi”.

di Redazione Altovicentinonline

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