Il settore dell’agricoltura è in crisi e Elena Donazzan, assessore regionale al Lavoro, chiede che per garantire la manodopera necessaria vengano chiamati in servizio i percettori del reddito di cittadinanza.
“Abbiamo settori come quello dell’agricoltura che richiede un gran numero di stagionali, che necessita di mani che abbisognano ora di manodopera proprio ora – ha spiegato l’assessore – Dobbiamo fare in modo di incrociare domanda e offerta, supportando chi è in cerca lavoro e ha le caratteristiche per farlo di rispondere a chi cerca lavoratori in un settore che continua ad operare anche oggi. I percettori di reddito di cittadinanza – ha precisato Donazzan – dovrebbero essere i primi ad essere chiamati a rispondere positivamente alla chiamata, soprattutto in questo momento difficile, anche se il decreto ‘Cura Italia’ ha reso vana la condizionalità, ovvero l’obbligo, di accettare una proposta di lavoro causa la perdita del sussidio”.
La oensa allo stesso modo Giuseppe Pan, assessore regionale all’Agricoltura, che per la manodopera da chiamare per i raccolti di fragole, asparagi e primizie, per le operazioni di primavera nelle vigne e per l’avvio dalle colture estive, ha pensato alla stessa strategia. Tra i primi a proporre reintrodurre l’utilizzo dei voucher semplificati, è impegnato su una nuova ipotesi di reclutamento straordinario di manodopera: con la collega alle politiche per il lavoro Elena Donazzan sta studiando la modalità per coinvolgere i Centri per l’Impiego nell’intermediazione diretta tra i disoccupati e le aziende del primario rimaste senza manodopera straniera, a causa dei blocchi alle frontiere e dei rischi di quarantena per gli operai dell’Est europeo.
“Le organizzazioni agricole del Veneto stimano un fabbisogno di circa 5 mila lavoratori stagionali per la raccolta in queste settimane di fragole, asparagi e primizie e per i trapianti per le colture estive – ha dichiarato Pan – Se non sarà possibile fare ricorso ai voucher semplificati per l’agricoltura, chiediamo almeno che sia possibile attingere alle liste dei disoccupati e inoccupati iscritti ai Centri per l’Impiego, e di proporre a queste persone un’opportunità di lavoro nelle aziende del territorio. Sono convinto che per molti il lavoro nelle serre e nei campi sia una opportunità interessante di primo reddito o di integrazione al reddito, viste le deroghe assicurate dal decreto legge 18 ‘Cura Italia’ ai disoccupati percettori di NASPI o del reddito di cittadinanza e lo scenario di recessione economica che si sta affacciando”.
Il sistema dei 39 Centri per l’Impiego in Veneto, gestito dall’ente strumentale Veneto Lavoro, registra al momento 140 mila disoccupati iscritti, di cui 12.500 beneficiari del reddito di cittadinanza.
“Ci stiamo già confrontando con Veneto Lavoro e con i responsabili dei Centri per l’Impiego – dichiara Pan – al fine di proporre un accordo-quadro che faciliti il ricorso a questi lavoratori nel pieno rispetto dei requisiti di sicurezza e con la garanzia di poter fornire i dispositivi di prevenzione individuale, nonché della necessaria formazione prima dell’avvio alle attività agricole. L’eventuale accordo dovrà essere ratificato da tutte le rappresentanze di settore e dal Tavolo verde per l’agricoltura”.
“In questa durissima situazione economica, che sta investendo pesantemente anche il comparto agroalimentare, il ministro Teresa Bellanova, invece di dare lavoro agli italiani, pensa di regolarizzare migliaia di stranieri per lavorare nei campi. Visto che stiamo pagando i fruitori del reddito cittadinanza per stare con le mani in mano, non si potrebbe chiedergli di lavorare per guadagnare con dignità i soldi versati dallo Stato?, è il pensiero dell’onorevole Maria Cristina Caretta, deputata di Fratelli d’Italia.
Centri per l’Impiego aperti in modalità smart working e online
Garantiti a distanza tutti i servizi, grazie all’impiego di oltre il 95% degli operatori, che lavorano con la moderna tecnologia.
Le misure di contrasto e contenimento alla diffusione del virus Covid-19 hanno, infatti, comportato la chiusura al pubblico delle sedi dei Centri per l’Impiego del territorio almeno fino al 13 aprile 2020, ma nel pieno rispetto del decreto legge 18/2020, che identifica nel lavoro agile la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa nelle pubbliche amministrazioni, rimane garantita la continuità dei servizi essenziali.
“Il lavoro non si deve e non si può fermare: dobbiamo pensare fin d’ora che si dovrà tornare presto ad una quotidianità nella quale il lavoro sarà, purtroppo, un problema. Il ruolo dei Centri per l’Impego diventa così ancor più fondamentale per accogliere in maniera puntuale le offerte di lavoro”, ha affermato Elena Donazzan, assessore Regionale al Lavoro.
Tutti i recapiti telefonici e gli indirizzi di posta elettronica dei Centri per l’Impiego sono regolarmente attivi negli orari d’ufficio e gli operatori sono a disposizione per offrire il consueto servizio di informazione e orientamento. Garantito, inoltre, il servizio di incrocio tra domanda e offerta sia per i disoccupati in cerca di lavoro che per le aziende, in particolare quelle che svolgono attività essenziali nel settore alimentare, nella sanità e nella logistica.
Proseguono, a distanza, i colloqui per l’aggiornamento del curriculum vitae, il rinnovo della candidatura alle offerte di lavoro e il supporto all’inserimento lavorativo, così come non vi è alcuna interruzione nei servizi degli Uffici per il collocamento mirato rivolti alle persone con disabilità.
Per rimanere aggiornati sugli aiuti e i provvedimenti adottati a livello nazionale e regionale in favore di famiglie, imprese e lavoratori è possibile consultare le notizie pubblicate sul sito e sui canali social di ClicLavoro Veneto. Restano, inoltre, pienamente operativi anche tutti i servizi online messi a disposizione sul portale ClicLavoro Veneto ed in particolare il servizio Centro per l’Impiego Online, attraverso il quale è possibile, ad esempio, caricare il proprio CV e consultare le offerte di lavoro disponibili in Veneto, visualizzare il proprio fascicolo professionale e le pratiche in corso e sottoscrivere il Patto di servizio online.
di Redazione Altovicentinonline