Turisti che arrivavano a frotte e se andavano indisturbati per l’isola di Lanzarote, mentre i cittadini spagnoli obbedivano alle regole, ma alla fine tutti hanno dovuto chinare il capo, andarsene o rimanere e rispettare i decreti.
E’ il racconto della thienese Mariangela Girotto, che con il marito risiede nell’isola delle Canarie dall’anno scorso.
Nel pieno dell’emergenza sanitaria che ha bloccato l’Italia, il virus e le sue conseguenze non hanno risparmiato anche i connazionali all’estero.
Mariangela Girotto, iscritta nel gruppo facebook ‘Sei di Thiene Se’, ha raccontato la sua testimonianza.
Mariangela da quando si è trasferita a Lanzarote?
Vivo a Lanzarote con mio marito dal 2019.
A seguito della diffusione del Coronavirus, com’è cambiata la vostra vita?
Dal 15 marzo anche qui è come in Italia, non si può uscire se non per spesa, per andare in farmacia e poche altre cose.
La popolazione, come ha accolto le limitazioni imposte dalle autorità governative?
I residenti qui hanno recepito bene il pericolo e l’ordinanza di stare in casa, purtroppo non i turisti. Fino a pochi giorni fa arrivavano aerei pieni di turisti inglesi e tedeschi (i voli dall’Italia sono stati bloccati dall’11 marzo) e navi crociera che sbarcavano croceristi che giravano per la città e siti turistici. Adesso il buon senso ha avuto il sopravvento sul ‘dio denaro’, hanno chiuso il porto e gli aerei arrivano ma molti meno e dicono, ma non ne sono certa, arrivano vuoti per riportare a casa i turisti bloccati qui.
I turisti arrivati alle Canarie in questo periodo potranno rientrare nei loro paesi?
Dal 20 marzo il Gobierno de Canarias ha avvisato i turisti che entro 7 giorni chiuderanno tutte le strutture hotel ed alloggi privati per cui dovranno andarsene. Diciamo che stanno correndo ai ripari e corrono velocemente. Nel frattempo, è giunta notizia che prolungheranno di 15 giorni lo stato di allarme.
Mariangela, voi come vivete questo periodo di restrizioni?
Come la viviamo noi? Ci adeguiamo, stiamo in casa, per fortuna la nostra casa è in un residence con molto spazio verde, il nostro terrazzo affaccia nel parco e nella piscina così ci rinfranchiamo gli occhi, una o due volte al giorno facciamo qualche giro della piscina, 233 metri al giro – dice ridendo – Abbiamo tanti amici sparsi nell’isola. ‘Prima’ ci vedevamo 2 o 3 volte alla settimana per giocare a burraco, adesso ci sentiamo per WhatsApp, come sento gli amici in Italia. Evitiamo di uscire anche per fare la spesa, la facciamo on line, e ripetiamo il mantra #yomequedoencasa (sto a casa).
Maurizio Dal Santo