“Zaia si fermi. Le sue esternazioni stanno creando solo maggior confusione. C’è un decreto, va spiegato e fatto rispettare”. Così il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale del Veneto Stefano Fracasso, assieme ai Consiglieri Graziano Azzalin, Anna Maria Bigon, Bruno Pigozzo, Claudio Sinigaglia, Andrea Zanoni e Francesca Zottis, interviene a seguito delle parole del presidente del Veneto Luca Zaia in riferimento al nuovo decreto del Governo sul Coronavirus. “I distinguo generano solo ulteriore caos in un momento in cui alle istituzioni sono richieste massima unità e responsabilità” sottolinea Fracasso che aggiunge: “Al primo posto c’è la salute dei cittadini e, come dimostrano i dati di oggi, l’emergenza in Veneto non è finita. Contenere il contagio significa anche garantire a tutti gli ammalati gravi, le cure in terapia intensiva dato che in Italia i posti letto per le rianimazioni sono limitati a circa 5 mila unità. Zaia abbassi quindi i toni e si metta in sintonia con i suoi colleghi presidenti di regione. L’esperienza di queste settimane dovrebbe suggerirgli di non eccedere con dichiarazioni e interventi che non siano mirati a gestire al meglio la situazione”.
Siamo vicini ai lavoratori, alle imprese, a tutti i cittadini – aggiungono i consiglieri dem – ma un blocco ora ci eviterà conseguenze più gravi nelle prossime settimane e non recuperabili. È evidente che vanno da subito messe in atto azioni sempre più forti di sostegno alle famiglie e alle imprese. I veneti sapranno superare questo momento come ne hanno superati altri. Per questo ai cittadini oggi non servono polemiche, ma parole chiare e non contraddittorie”.
‘Fontana chiede misure restrittive’
“Abbiamo fatto di tutto per essere collaborativi con la Giunta regionale e lo siamo stati anche quando abbiamo denunciato la sanità privata, che ha continuato ad agire come se non ci fosse l’emergenza, ‘importando’ pazienti dalla Lombardia, e la Regione che non ha imposto lo stop agli interventi non urgenti per i pazienti provenienti da fuori regione in mobilità sanitaria. Ora però le cose sono cambiate: con il suo attacco frontale al governo, Zaia ha passato il segno. La contrarietà di Zaia alle zone arancioni di Padova, Treviso e Venezia, è un atto irresponsabile, non privo di conseguenze”. Lo affermano i Consiglieri regionali del coordinamento Veneto 2020 Piero Ruzzante (Liberi e Uguali), Cristina Guarda (Civica per il Veneto) e Patrizia Bartelle (Italia in Comune) che si rivolgono direttamente al presidente della Regione: “È ora che ti assumi le tue responsabilità. Sei un presidente di Regione, con il tuo atteggiamento contrario all’impostazione del governo stai già producendo mostri. Oggi hai di nuovo cambiato idea, sappi che a volte il silenzio è d’oro. Le tue parole creano confusione e rischiano di favorire comportamenti non corretti e non in sintonia con il dpcm. Questa è la responsabilità che ti stai assumendo e di cui dovrai rispondere” affermano i Consiglieri che aggiungono: “Abbiamo formalizzato un’interrogazione indirizzata a Zaia in cui è richiesto al Presidente di garantire la massima collaborazione col governo per assicurare la piena operatività del decreto”.
“Viene da chiedersi se è lo stesso Zaia che quattro giorni fa chiedeva che tutto il Veneto fosse inserito nella zona rossa. Quello che colpisce – osservano i Consiglieri – le parole di Zaia e Confindustria di Padova e Treviso sono i primi nemici dell’economia. Per un motivo lampante: l’economia non riparte se non sconfiggiamo il coronavirus. Gli atteggiamenti anti-scientifici di chi dice ‘va tutto bene madama la marchesa’ rischiano di produrre un ritardo nel nostro obiettivo comune, per il quale dobbiamo tutti marciare uniti, verso la sconfitta del virus. Prima la salute”.
“La gravità della situazione è sotto gli occhi di tutti – sottolineano i Consiglieri – abbiamo l’esempio di cosa voglia dire una sanità in ginocchio. Sono 2.217 i ricoverati in Lombardia per coronavirus, di cui 399 in terapia intensiva con 40 in più nella sola giornata di ieri. Il conto dei decessi è giunto ieri a 257. Sono cifre impressionanti, che danno l’idea della dimensione dell’emergenza che ci troviamo ad affrontare. Non c’è spazio per la polemica, questo è il tempo della responsabilità”.
“Fa specie – concludono Ruzzante, Guarda e Bartelle – che il Governatore lombardo, il leghista Fontana, attacchi anche lui il governo, ma per ragioni opposte, cioè chiedendo misure più restrittive. Almeno si mettessero d’accordo tra loro”.
Comunicato Stampa
LE CONTRODEDUZIONI AL DPCM DELL’8 MARZO DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO DELLA REGIONE VENETO
370-2020 Nota prot. 109448 dell 08-03-2020