Caldo e mancanza di pioggia in un inverno anomalo fanno scattare l’allarme siccità nelle campagne con difficoltà per le coltivazioni e nei pascoli per l’alimentazione degli animali in un numero crescente di regioni. A denunciare la situazione è Coldiretti rilevando che «si inizia già a fare i conti anche con gli incendi boschivi».
L’organizzazione agricola, nell’analizzare il momento meteo, commenta che gli effetti dell’andamento climatico rischiano di far rimanere l’Italia a secco in un inverno con una temperatura che fino ad ora è stata in Italia superiore di 1,65 gradi la media storica secondo le elaborazioni su dati Isac Cnr relativi al mesi di dicembre e gennaio. Dalla fotografia scattata su tutto il territorio si evidenzia che in Sicilia il grano non cresce mentre per gli ortaggi e i nuovi impianti di vigneto è stato necessario intervenire con irrigazioni di soccorso.
Anche in Puglia gli invasi si stanno svuotando progressivamente, mentre in Calabria la Coldiretti ha chiesto l’avvio delle procedure per il riconoscimento dello stato di calamità per la situazione di emergenza in particolare nella fascia Jonica che va da Sellia Marina a tutto il crotonese. La situazione è preoccupante anche per il Nord dove i grandi laghi dell’Italia settentrionale (ad esempio Como e Iseo), sono largamente sotto media (rispettivamente al 18% ed al 21% della capacita di riempimento) ma anche i livelli idrometrici del fiume Po sono sotto la media stagionale.
La siccità – conclude Coldiretti – ha provocato in Italia danni alla produzione agricola nazionale, alle strutture e alle infrastrutture pari a più di 14 miliardi di euro nel corso di un decennio.