A pochi mesi dal voto in Veneto per le regionali rimpalla la notizia che presto, forse l’8 aprile, verrà inaugurato un nuovo tratto della Pedemontana Veneta. Gli 8 km che collegheranno Malo all’A31, ma non solo. Dovrebbe entrare in funzione anche il tanto, e troppo, atteso casello di Breganze.
Una data messa in agenda da Sis, tramite comunicazione del direttore tecnico D’agostino ma da confermare a Palazzo Balbi, come riportato dal quotidiano automoto.it. A quasi un anno dalla parata tutta leghista, con Salvini al fianco di Zaia, per il via alla prima tratta di 7 km tra Breganze e la Valdastico costata 120 milioni di euro, tutto sembrerebbe essere pronto per il taglio del nastro a Malo.
Da lì in poi ci si rivedrà sul finire del 2021 quando, come disse Luca Zaia il dicembre scorso, tutti i 95 chilometri della prima superstrada a pagamento in Italia verranno completati.
Nel frattempo, anche se lo stesso Zaia aveva detto mai più, si va avanti a piccole inaugurazioni. Dopo Breganze è il momento di Malo. Il resto è tutto un cantiere e che procede non così speditamente. Ma di fondo, ormai, il vedere spostato il traguardo per la Pedemontana Veneta sta diventando un’abitudine. Restano infatti i cantieri aperti, oltre ai territori ridotti a gruviera. Trincee allo stato grezzo che da Breganze vanno verso Marostica. Una tabella di marcia che ritarda e che, nei mesi scorsi, ha visto ancora dei fermi. Come la voragine formatasi a Cornedo. Ma andando ancora più in là, a settembre dello scorso anno, il crollo di parte di un muro di trincea nel montebellunese. E prima ancora i sigilli al tunnel tra Malo e Castelgomberto. Per citare solo alcuni stop che l’infrastruttura veneta ha registrato.
95 km che rappresenterebbero la ripresa economica del Veneto. Parole del presidente di Confartigianato Imprese Veneto, all’apertura della seconda commissione consiliare per il piano regionale dei trasporti, che fecero riscaldare gli animi. “Tutti ci auguriamo che il presidente di Confartigianato Imprese Veneto abbia ragione e la Pedemontana porti benefici alla produttività e ai cittadini. Quel che però non torna, purtroppo, sono i numeri. Le ricadute dovranno avere del miracoloso per pareggiare i conti con i costi – aveva sottolineato Simone Scarabel, consigliere regionale M5S, rilanciando il dibattito sulla superstrada Pedemontana – L’autostrada di cui Zaia ormai parla in qualsiasi occasione, avrebbe dovuto costare un miliardo e mezzo, peccato che da subito il costo previsto sia raddoppiato e nei 39 anni di project si arriverà a 12 miliardi”.
di Redazione AltovicentinOnline