A Hit Show, il salone internazionale della caccia, della natura e del tiro sportivo, che si svolge in fiera a Vicenza dall’8 al 10 febbraio, la Regione Veneto sarà presente con un proprio stand informativo e con due iniziative. La prima riguarda la mobilità venatoria in Veneto e la seconda presenta i risultati di 30 anni di gestione degli ungulati.
Due gli appuntamenti. Sabato 8 febbraio alle 14.30 (padiglione 7.1) è in programma il convegno su “La mobilità venatoria in Veneto: primo anno di applicazione e prospettive future”, al quale partecipano l’assessore regionale alla caccia e i tecnici della Direzione programmazione e gestione faunistico-venatoria, che presenteranno le risultanze dell’applicazione del primo anno dell’istituto della mobilità venatoria e del portale www.movemose.it con cui i cacciatori veneti hanno potuto accedere al regime della mobilità venatoria. A partire dal 1° ottobre del 2019 infatti, la Regione Veneto ha dato la possibilità ai cacciatori di poter esercitare la caccia alla selvaggina migratoria in ambiti di caccia diversi da quello di iscrizione. Oltre ai risultati dalla prima stagione di applicazione della mobilità, il convegno approfondirà le future prospettive e strategie che l’amministrazione regionale intenderà perseguire.
Domenica 9 febbraio alle 11 la Regione Veneto presenterà in sala Tiziano i risultati di trent’anni di gestione venatoria degli ungulati in Veneto, report su presenza e abbattimenti delle specie maggiormente presenti in Veneto: caprioli, cervi, daino, camosci e mufloni. Tutte specie il cui prelievo venatorio è rigorosamente disciplinato da appositi piani selezione strutturati per sesso e classi di età, realizzati sulla base delle consistenze faunistiche accertate con censimenti annuali. L’amministrazione regionale si è dotata di una puntuale raccolta dati sulla consistenza degli abbattimenti effettuati durante le stagioni venatorie. “Questi dati, nel loro insieme – sottolinea l’assessore regionale – costituiscono importanti serie storiche sulle quali è possibile impostare corrette scelte gestionali finalizzate sia al soddisfacimento delle legittime esigenze del mondo venatorio, sia, e soprattutto, al mantenimento e all’incremento dei contingenti faunistici regionali”.