La approvata dal Consiglio provinciale di Bolzano che abrogava i termini Alto Adige e ‘altoatesino’ in riferimento all’Ufficio di rappresentanza che opera a Bruxelles, sarà modificata. A confermarlo sono sia la Suedtiroler Volkspartei che lo stesso governatore altoatesino Arno Kompatscher.
La cancellazione dei vocaboli ‘Alto Adige’ e ‘altoatesino’ facendoli diventare ‘Provincia di Bolzano’ e ‘cittadino della Provincia di Bolzano’ in questi giorni aveva suscitato forti polemiche a livello nazionale sia dal centrosinistra che dal centrodestra. Il disegno di legge, proposto dai secessionisti della Suedtiroler Freiheit, era stato appoggiato dalla Svp e vedeva la modifica solo dei vocaboli in lingua italiana, quindi ‘Suedtirol’ restava invariato.
“Da questa discussione è emersa una maggiore consapevolezza del fatto che non si dovrebbe violare la sensibilità delle persone – ha detto Kompatscher -. I termini nella versione italiana e tedesca della legge europea sono diversi ma la legge in sè non viola la Costituzione italiana. Anticostituzionale potrebbe essere l’incoerenza tra i diversi termini utilizzati nelle due versioni”.
Sulla vicenda era intervenuto anche il ministro per gli Affari regionali e le autonomie che aveva minacciato di impugnare la legge.
La deputata thienese di Fratelli d’Italia: ‘Mala fede’
“La marcia indietro del governatore Arno Kompatscher e del Consiglio provinciale di Bolzano sulla toponomastica evidenzia la cattiva fede alla base dell’iniziativa anti italiana. Questi personaggi capaci solo a prendere dallo Stato italiano devono capire che non abbasseremo mai la guardia rispetto alle loro velleità secessioniste. L’Alto Adige è e resta italiano”. E’ quanto dichiara l’on. Maria Cristina Caretta, deputata di Fratelli d’Italia.
Fonte Agi