Sul delitto di Anna Filomena Barretta, la commessa 42enne di Marano freddata con un colpo alla nuca lo scorso 20 novembre, si avvicina il rinvio a giudizio per Angelo Lavarra. Il marito accusato di avere impugnato la pistola, perché non avrebbe accettato la decisione di lei di farsi una nuova vita, lontana da lui. Nella fase cruciale del processo entra anche il Comune di Marano che annuncia: “Ci costituiamo parte civile. I soldi saranno devoluti ai servizi sociali”. Ma non solo, “ad Anna Filomena Barretta verrà dedicato lo sportello donna”.
“Sta arrivando a concretizzarsi il lavoro svolto in questi mesi dall’amministrazione comunale di Marano Vicentino verso l’apertura dello “Sportello donna” dedicato ad Anna Filomena Barretta. Uno spazio sicuro dedicato alle donne in difficoltà e un presidio culturale ed educativo per sensibilizzare sulle tematiche di genere e rafforzare una comunità libera dalla violenza. Lo sportello sarà aperto nel mese di settembre in piazza Silva, nella nuova sede del settore Sociale del Comune; per il primo anno e mezzo la sua gestione è stata affidata, per conto del Comune, alla cooperativa Con Te. Per 6 ore a settimana – 4 come front office e 2 su appuntamento – lo sportello sarà seguito da una psicologa professionista, sostenuta dalle volontarie alle quali è rivolto un corso di formazione organizzato in tre incontri nel mese di luglio.
Anche la data dell’inaugurazione ufficiale dello sportello – nella quale saranno coinvolte le scuole e le colleghe di Anna FIlomena Barretta – è già stata fissata: sarà il 20 novembre, una data simbolica che segna un anno dall’uccisione della donna”.
È questa una delle risposte messe in campo dall’amministrazione comunale a seguito del femminicidio dello scorso novembre. “In questi mesi, l’amministrazione ha svolto un ‘lavoro sottotraccia’- spiega Paola Sbalchiero assessore al sociale a Marano -per tutelare in primis le figlie minori di Anna Filomena Barretta. Un lavoro svolto in sinergia con i servizi sociali del Comune e l’Ulss 7, il tutore e l’avvocato della figlia minore, la Parrocchia e l’Istituto Comprensivo. L’intera comunità ha sostenuto le ragazze con una raccolta fondi e il Comune ha messo a disposizione un appartamento di proprietà pubblica affinché le figlie possano usarlo nel fine settimana per stare insieme alla zia materna”.
“E si avvicina un altro momento cruciale: a breve ci sarà il rinvio a giudizio nel processo ad Angelo Lavarra, marito di Anna Filomena Barretta, accusato dal pubblico ministero Luigi Salvadori di aver ucciso la donna. Il Comune ha deciso di costituirsi parte civile nel procedimento penale – sottolinea il sindaco Marco Guzzonato -. Un atto simbolico e un nuovo passo per sottolineare l’esigenza di fermare la violenza sulle donne. E le somme eventualmente percepite, a titolo di risarcimento danni, saranno devolute ai servizi sociali del Comune”
iniziative per smuovere coscienze
“Marano è un paese con una grande dinamica sociale. Ma è un anche un paese inserito nel tempo di oggi, dove la figura della donna è considerata proprietà dell’uomo, a causa di un retaggio culturale sbagliato”. Sono le parole del sindaco del paese dell’alto vicentino che, ancora scosso dal femminicidio di Anna Filomena Barretta, in questi giorni si è ritrovato a dovere fare i conti con l’incubo di un’altra donna.
Una vicenda giudiziaria che, come punti fermi, ha la denuncia forte della 38enne Paola Di Stefano ed un provvedimento di arresti domiciliari, ai quali si trova sottoposto il suo presunto stalker dopo avere infranto il primo ordine cautelare di avvicinamento. Marco Guzzonato segue entrambe le vicende giudiziarie. Riponendo la propria fiducia in una giustizia, delegata dalla società civile, a fare luce sui due casi di cronaca nera. Come sindaco, nello stile di un paese da sempre sensibile a certe tematiche, Guzzonato ha deciso di avere un ruolo attivo nella propria comunità. Per incidere culturalmente in chi ancora non possiede l’opportuna delicatezza ed attenzione dinnanzi ad un’escalation di donne morte.
“Dopo il delitto che ha scosso la comunità, abbiamo fatto un percorso parallello. Dando protezione e sostegno psicologico alle due bimbe di Anna Filomena: creando una rete tra Comune, coi servizi sociali e Chiesa- continua Marco Guzzonato-Affinché la tragedia non rimanga un caso isolato. La giustizia ora farà il suo corso, da parte nostra l’impegno a smuovere le coscienze”.
P.V.