Non è voluto mancare con la sua solidarietà. Proprio lui che non ha mai creduto all’ipotesi del suicidio e che, dopo la mattina del 20 novembre, ha lavorato giorno e notte per trovare le prove e assicurare alla prigione il colpevole della morte di Anna Filomena Barretta. Il Colonnello Alberto Santini si è recato in prima persona al Carrefour di Thiene per acquistare la maglietta in ricordo di Anna. Sostenendo la crescita delle due piccoline rimaste orfane di madre e con il padre il galera.
Il Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, nonostante un curriculum molto nutrito in casi di cronaca nera, è rimasto particolarmente colpito dall’omicidio della cassiera pugliese, emigrata nell’Altovicentino con il sogno di una vita migliore. Un’esistenza spezzata da quel colpo alla nuca che il marito le avrebbe esploso da distanza ravvicinata nella loro casa di Marano. Dopo il delitto, avrebbe messo in scena il suicidio che, in un primo momento, aveva convinto gli investigatori nel primo sopralluogo. Era risultato convincente il marito che aveva spiegato, tra le lacrime, come si sarebbe tolta la vita la donna da cui si era separato da poco. E’ stato grazie a quel volere andare in fondo da parte del Colonnello Alberto Santini, e dei suoi uomini, che oggi sappiamo come sarebbero realmente andate le cose, individuando il lui l’assassino di Anna Filomena Baretta. Per lei sono andate a ruba le magliette fatte stampare dalle colleghe che non l’hanno mai dimenticata.
Indizi schiaccianti quelli raccolti dai carabinieri del reparto Operativo di Vicenza. Mandando sulla scenda del crimine anche gli esperti del Ris, che hanno dimostrato come la scena del delitto fosse stata manomessa dalla guardia giurata Angelo Lavarra perchè si credesse al suicidio della moglie.
Una solidarietà che ha colpito le colleghe, che non l’hanno dimenticata
Centinaia le persone che, nel fine settimana appena trascorso, si sono recate a Thiene al Carrefour per prendere la t-shirt con la quale ‘le amiche di Anna’ hanno avviato una raccolta fondi. “Soldi, fino all’ultimo centesimo, che andranno alle figlie di Anna”.
Un banchetto a pochi passi dall’ipermercato dove Anna si recava ogni giorno al lavoro, partendo dalla sua casa di Marano Vicentino.
Tra le ‘amiche di Anna’ a consegnare le t-shirt anche la sorella di Anna Filomena Barretta. Per Stefania, i due giorni passati al Carrefour sono stati ‘forti’. Circondata dalle colleghe della sorella, ha visto coi suoi occhi dove Anna lavorava. Donna minuta, ma dal carattere deciso, Stefania ora pensa alle nipoti. Due bimbe che hanno perso la mamma e col padre in carcere. Per le quali ogni fine settimana si mette in viaggio da Cesena per stare con loro, in un’abitazione messa a disposizione dal Comune di Marano Vicentino. Anche fosse un solo minuto di silenzio, speso a guadarsi negli occhi, dando quell’amore che ciascun bimbo necessita per crescere.
Stefania Barretta sta rientrando a Cesena, ma tornerà a Thiene il 18 e 19 maggio al Carrefour, dove continuerà la raccolta fondi per le bimbe di Anna Filomena, oltre alla campagna di sensibilizzazione per dire ‘no’ alla violenza sulle donne. Nel viaggio di ritorno, prende carta e penna, lasciando questo scritto.
ci scrive la sorella di Anna
“Sono Stefania Barretta, la sorella di Anna Filomena. Mi sento in dovere di ringraziare tutti e voi compreso per aver dato voce all’evento ‘Non ti amo da morire, per non dimenticare’. Evento nato principalmente per creare un fondo per le bambine di Anna, per non dimenticare Anna e per sensibilizzare le donne, ma in ugual modo gli uomini, sul tema o meglio sul problema della violenza sulle donne.
Violenza che ha diverse sfaccettature e modi di manifestarsi: psicologica, economica, fisica fino a sfociare alla peggior forma: quella dell’eliminazione fisica della donna.
Vorrei ringraziare tutti le amiche e colleghi di Anna, che si sono tanto prodigati affinché questo evento ci fosse. Emozionante è stata la risposta positiva della gente in questione all’evento e all’argomento, sorprendentemente hanno risposto positivamente e contribuito anche molti uomini. Segno questo che ci fa capire quanto l’argomento possa arrivare a turbare anche i loro animi. Infatti il messaggio principalmente è rivolto a loro, per fargli capire quanto sia importate il rispetto delle donne, delle loro compagne e che siano esempio di civiltà per i loro figli.
Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito, alle persone a cui si è chiesto una mano per organizzare l evento e che prontamente hanno risposto “Sì ci sono”.
Un ringraziamento va al sindaco di Marano Vicentino, Marco Guzzanto, che è intervenuto tempestivamente a fornire tutti gli aiuti a sua disposizione. Un grazie anche all’assessore ai servizi sociali e alla famiglia di Marano, Paola Sbalchiero che, mi hanno riferito, aprirà uno sportello donna per dar voce a tutte le donne che vivono situazioni di violenza. A questo sportello si chiamerà “Anna Filomena”, nome della mia amata sorella.
Vorrei farvi sapere che le maglie sono state richieste anche da amici di infanzia di Anna che vivono in Puglia. Da miei amici e colleghi che vivono in Romagna, in Toscana e nel Lazio, nella speranza che il messaggio di sensibilizzazione arrivi e si espanda il più possibile. Concludo con ringraziare tutti nuovamente. Stefania Barretta”.
Paola Viero