La sanità veneta si arricchisce di altri 51 milioni 456 mila 948 euro di investimenti in strumentazioni di vario genere, acquisti di materiali, e nella realizzazione dei Piani Antincendio nelle Ullss, nelle Aziende Ospedaliere della regione e nell’Istituto Oncologico Veneto-IOV.

Il maxi finanziamento è stato deciso dalla Giunta regionale che, nella sua ultima seduta, ha approvato due diverse delibere: la ricognizione dei flussi finanziari gestiti attraverso Azienda Zero e relativi ai fondi disponibili della Gestione Sanitaria Accentrata (quella parte del riparto del Fondo Sanitario Nazionale che, ogni anno, non viene suddivisa tra le Ullss ma trattenuta in capo alla Regione), che ha fatto registrare importanti economie di spesa; e l’approvazione di 39 progetti presentati per il finanziamento dalle diverse Aziende sanitarie e approvati in varie sedute della Commissione Regionale per l’Investimento in Tecnologia e Edilizia in sanità (la CRITE).

“Sono 51,5 milioni di virtuosità – dice il presidente della Regione – che reinvestiamo grazie all’attenzione certosina con cui si gestiscono i fondi e alla decisione strategica di destinare ogni anno cifre ingenti alla crescita tecnologica e strutturale dell’intero sistema. Ne beneficiano le cure, con l’acquisto di nuovi macchinari e nuovi presìdi sanitari, e la sicurezza delle persone ricoverate negli ospedali con i Piani Antincendio, fondamentali per contribuire all’eccellenza delle strutture”.

“Sono soldi nostri, cioè dei veneti – sottolinea il Governatore – che reinvestiamo per le loro cure e le strutture che le erogano. Una dimostrazione di efficienza nella spesa che avviene a prescindere dall’autonomia, che potrà solo migliorarla, per il Veneto, ma anche per tutte quelle Regioni che vorranno e sapranno raccogliere la sfida della responsabilità e dell’efficienza. Ad oggi, a diversi livelli di procedura, sono già 17 – ricorda – e anche per questo un po’ fa sorridere e un po’ fa rabbia che qualche catastrofista insista nell’affermare quel vero e proprio imbroglio che vorrebbe alcune Regioni egoiste sottrarre qualcosa alle altre. Niente di più falso. Chiediamo semplicemente di avere più libertà di manovra nel gestire oculatamente quello che ci tocca dal riparto nazionale. Il risultato, usando al meglio ogni euro disponibile, lo vediamo già oggi con questa manovra da 51,5 milioni. Senza togliere nulla a nessuno. Con l’autonomia faremo ancora meglio, e così sarà per tutte le altre Regioni. La sanità di serie A e di serie B esiste oggi. L’autonomia curerà questa situazione, altro che affossare chi è in difficoltà”.

Tra i 39 Progetti finanziati, figurano i Piani Antincendio di tutte le nove Ullss, delle Aziende Ospedaliere di Padova e Verona e dell’Istituto Oncologico Veneto-IOV: 980 mila euro per quello dell’Ulss di Belluno, 4 milioni 535 mila euro per l’Ulss 2 Marca Trevisgiana, 802 mila 600 euro per l’Ulss 3 Serenissima, 3 milioni 015 mila euro per l’Ulss 4 Veneto Orientale, 905.500 euro per l’Ulss 5 Polesana, un milione 355 mila euro per l’Ulss 6 Euganea, 759 mila 267 euro per l’Ulss 7 Pedemontana (autorizzato il finanziamento per aggiornamento al programma di adeguamento antincendi),  7 milioni 168 mila euro per l’Ulss 8 Berica, 1 milione 492 mila euro per l’Ulss 9 Scaligera, un milioni 048 mila euro per l’Azienda Ospedaliera di Padova, 1 milione 817 mila euro per l’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, 100 mila euro per l’Istituto Oncologico Veneto-IOV. Dei 39 progetti finanziati, ben 17 superano, anche di molto, il milione di euro di importo, con le punte di 11 milioni 462 mila euro all’Ulss 9 Scaligera per l’acquisto di sistemi analitici completi per l’effettuazione degli esami di laboratorio; e di 7 milioni 168 mila euro per il Piano Antincendio dell’Ulss 8 Berica.

“Risultati come la possibilità di distribuire questi 51,5 milioni di investimenti per la sanità veneta si ottengono solo con una gestione rigorosa delle necessità e con l’utilizzo della saggezza del buon padre di famiglia. Il meccanismo che consente tutto questo, del quale c’è da essere orgogliosi, parte dal territorio, dalle Ullss che segnalano dove hanno realmente bisogno di spendere attraverso progetti specifici; e passa per il vaglio di un organismo tecnicamente inflessibile come la CRITE. A monte, come spesso accade, c’è un utilizzo intelligente dei fondi della Gestione Sanitaria Accentrata in capo alla Regione di una piccola quota del riparto del Fondo Sanitario Nazionale, di cui si occupa Azienda Zero”. Lo evidenzia l’Assessore alla Sanità della Regione del Veneto, analizzando le modalità con le quali si è riusciti a investire altri 51,5 milioni di euro in 39 interventi, proposti dalle Ullss e dalle Aziende Ospedaliere, valutati dalla CRITE e approvati dalla Giunta veneta nella sua ultima seduta. “Sul totale della Gestione Sanitaria Accentrata 2018, pari a 421 milioni 725 mila euro – rivela l’Assessore – siamo riusciti a risparmiare 112 milioni 323 mila euro, dei quali 73 milioni destinati a coprire i maggiori costi per l’erogazione del Livelli Essenziali di Assistenza e 38 milioni 861 mila euro a nuovi investimenti. Altre fonti, reperite con una ricerca certosina, ci hanno permesso di arrivare ai 51,5 milioni assegnati con questa delibera. E nella Gsa – fa notare l’Assessore – ci sono anche le risorse ad ogni singola Ullss per il rinnovo dei contratti dei lavoratori, pari a 50 milioni complessivi. Orgoglio e soddisfazione credo siano sentimenti più che giustificati, soprattutto alla luce di un lungo periodo di svariati anni, nel quale si è assistito a una durissima stagione di tagli nazionali che, senza applicazione dei costi standard, hanno colpito indifferentemente Regioni virtuose come il Veneto, e altre sprecone”.

a cura ufficio stampa Regione Veneto

 

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