Non si placano le polemiche dopo la manifestazione organizzata a Thiene da Arcadia e che aveva avuto il benestare della Prefettura, che per giovedì sera, aveva organizzato un servizio molto imponente di ordine pubblico. Decine e decine le divise sulla strada, dopo la previsione di un centinaio di persone, che alla fine erano circa 50 e intendevano ricordare le vittime dell’esplosione dell’11 aprile del 1979. Morirono delle persone, in seguito all’esplosione di una bomba che non lasciò scampo a due giovani che stavano confezionando un ordigno in un appartamento di via Vittorio Veneto. Una terza persona, si suicidò nel carcere di Verona.
Uno scoppio accidentale che Thiene non ha mai dimenticato e quel ricordo ancora vivo è tutto racchiuso nei post che nella sera di giovedì, hanno popolato la rete con frasi durissime di condanna nei confronti del sindaco Giovanni Casarotto e la sua giunta, ‘colpevole’ di non avere impedito che andasse in scena in città la manifestazione. Una commemorazione, che seppur pacifica e ordinata, esaltava l’operato di tre ragazzi, di cui il gruppo Arcadia, hanno dichiarato a Il Giornale di Vicenza, ‘condivide un sogno’.
Non è andata giù ai thienesi quella manifestazione, alla quale, ha voluto precisare subito il sindaco Casarotto, non ha autorizzato nessuno del Comune perchè questo genere di manifestazioni passano dal vaglio della Prefettura. Per molti thinesi la sfilata di arcadia non andava fatta perchè quei tre giovani morti stavano organizzando un attentato.
‘Non dipende dal Comune autorizzare o negare una manifestazione – ha dichiarato alla stampa il sindaco bersagliato dai social – . Condanno ciò che è avvenuto 40 anni fa perciò non sono d’accordo con la manifestazione: erano terroristi che volevano fare del male’. Ma ha aggiunto: ‘Posso capire che dopo così tanti anni vogliano ricordare i loro ‘caduti’ per un ideale. Accade anche per i movimenti di diverso colore politico’.
Ma la parola ‘sogno’ ha fatto imbestialire il consigliere comunale Christian Azzolin , di ‘Thiene a destra’, che oggi ha inviato alla redazione di Altovicentinonline un comunicato stampa che pubblichiamo integralmente.
L’ 11 Aprile 2019 , con la sfilata di Arcadia in via Vittorio Veneto a Thiene, abbiamo vissuto un giorno nero, anzi, rosso sangue, per la nostra Thiene. La sfilata che non commemora alcun morto, ma che celebra una pagina buia di terrore. Facciamo un passo indietro.
A gennaio il nostro gruppo aveva protestato con veemenza, quando dalle stesse parole del Sindaco al Giornale di Vicenza, giunse voce che la Giunta Thienese stava valutando questa aberrante proposta celebrativa, sotto altre mentite spoglie pseudo-culturali. A seguito delle nostre rimostranze, tutti tirano i remi in barca … apparentemente… ma i giochi erano evidentemente già fatti. Non dimentichiamo il peso politico che il PD esercita in questa amministrazione.
E siamo di nuovo all’11 aprile, il giorno dello scempio. La sfilata passa sotto silenzio, con la solita omertà dei nostri amministratori.
Leggiamo dal Giornale di Vicenza. Il Sindaco con la solita retorica di circostanza, di fatto non condanna e non si dissocia.
L’assessore Zorzan (il PD) giustifica in nome del diritto costituzionale alla libertà di espressione.
Arcadia, testualmente, dichiara ‘vogliamo condividere la gioia e l’amore con cui Alberto, Maria Antonietta e Lorenzo (i terroristi ndr) hanno vissuto il loro ed il nostro sogno’.
Questa è la libertà d’espressione tutelata dalla Costituzione?, forse Zorzan dovrebbe andare a ristudiarsela (sempre che l’abbia mai fatto). L’Assessore alla Sicurezza Samperi non pervenuto. Pilatesco silenzio.
Un’onta per il nostro Comune.
Un insulto alle innumerevoli vittime innocenti del terrorismo rosso, nero e di Stato.
E forse un’offesa anche ad ‘Alberto, Maria Antonietta e Lorenzo’ che se oggi fossero in vita probabilmente rileggerebbero quel gesto e quell’epoca con altri occhi, come tanti ex terroristi oggi ancora vivi hanno fatto. Come non fa invece con tutta la sua boriosa superficiale e venefica propaganda Arcadia.
E poi? che viene a fare a Thiene Arcadia?
Se ne stia a casa sua (che poi manco è casa sua).
Speriamo che prima o poi l’amministrazione di Schio riesca a debellarla definitivamente.