Aria di bilancio a Schio, col mandato agli sgoccioli. Scadrà a fine anno l’incarico e tutto converge sul ‘lustro di Scarpellini’, alla guida della Polizia Locale Alto Vicentino, dove operano 36 agenti. Un tirar le somme fatto dal presidente del consiglio di amministrazione, Albino Mosele e dal sindaco Valter Orsi. Al loro fianco Scarpellini che già da ora smentisce la voce che possa andare a Vicenza. Che resti a Schio non si sa. “E’ presto per decidere”, commenta Scarpellini ma di sicuro Orsi non ci sta a farselo scappare, se venisse rieletto a sindaco col voto di maggio.
Schio cinque anni fa. Disastrosa la situazione sia dentro e fuori gli uffici di via Pasini, con un Conzorzio di Polizia Locale contorto in se stesso da beghe interne. “Un ambiente litigioso” sottolinea Mosele, ben presto ‘ripulito’. “Tutto risolto subito, sia a livello sindacale che interpersonale” spiega Scarpellini. Sistemate le faccende ‘in casa’, risolta anche la questione dei nomadi. “Accampati stabilmente in città, con tutte le conseguenze del caso- spiega Mosele – Grazie ad una modifica del regolamento comunale, ora non si perde più tempo. Si procede direttamente allo sgombero”.
Lotta al crimine. Sull’operato di Scarpellini a Schio, parlano i fatti e quell’incremento di ore di servizio degli agenti, mentre i soldi spesi sono stati quasi gli stessi. Se uno scledense nel 2014 pagava 26,73 euro l’anno per il costo della Polizia Locale, nel 2018 ne ha pagati 28,94. In sunto in cinque anni, nel budget lordo, sono stati dati soli 100 mila euro in più. Mentre il lavoro, sia dentro che fuori dal Consorzio, è aumentato. Arrivando a punte del 200% nel monte ore . “Sono stati implementate le fasce orarie più a rischio – spiega Scarpellini – Soprattutto di notte e nel festivo”. Ma non solo. In questi cinque anni, grazie all’impegno dell’amministrazione comunale, “Sono state installate nuove telecamere per il controllo del territorio, oltre alla sottoscrizione di un accordo con la Polizia Locale di Thiene”. Tra di due Consorzi, quindi, la condivisione delle banche dati dei varchi elettronici, gestendo in sette giorni 1,5milioni di veicoli. “Targhe controllate che hanno potuto identificare auto rubate, senza assicurazione o con la revisione scaduta”. Controlli che si sono tradotti in multe, che non hanno fatta cassa al Comune, ma “investiti in sicurezza stradale ed in corsi sulla sicurezza stradale nelle scuole.
Maggior sicurezza. Urbana, stradale e servizi alla cittadinanza. Sulla prima, a Schio, si è puntato molto per dare risposta ad una città prese d’assalto non solo dai baby criminali del luogo, ma anche da chi vi arriva in trasferta. “Una prevenzione alla criminalità che ha visto aumentare il lavoro degli agenti del 44,48%” spiega ancora Scarpellini. Con baby gang che hanno messo a dura prova Schio soprattutto l’anno scorso. 2018, l’anno nero.“Caratterizzato da spaccio a cielo aperto, omertà e la violenza di queste gang giovanili- continua Scarpellini – Ad una ‘forte’ problematica di ‘sicurezza urbana’, è seguita una ‘forte’ risposta da parte della Polizia Locale”. Una serie di fatti, tradotti infine con arresti importanti.
Lungimiranza a Schio. “Di grande importanza le collaborazioni con le associazioni di volontariato, che hanno fornito un validissimo contributo per il miglioramento della sicurezza urbana. Avendo sottoscritto le relative convenzioni già dall’anno 2015, il Comune di Schio ha praticamente precorso i tempi, poiché tali collaborazioni sono state poi auspicate e disciplinate con la Legge 47/2017, nell’ottica della sicurezza partecipata”.
Aliquota antidroga mista ‘Thiene Schio‘. “Una sinergia tra i due Consorzi che ha portato alla creazione di questa speciale aliquota, per contrastare lo spaccio di droga che trova nell’alto vicentino una fiorente piazza di smercio. Grazie anche al contributo del cane Rocky, ma non solo – continua – L’adozione degli stessi programmi gestionali, del centralino telefonico e del sistema radio Tetra, la stesura degli stessi progetti per la partecipazione ai bandi regionali e la condivisione delle procedure per l’acquisto di mezzi e strumentazione.
La svolta green voluta da Orsi. “Nel corso del mandato sono stati acquistati 6 auto di servizio ad alimentazione ibrida, pertanto a “basse emissioni”, dei quali 2 fuoristrada, adatti cioè ad eventuali esigenze d’impiego in particolari situazioni, peraltro dotati di “defibrillatore” – spiega Mosele. Tutti i mezzi sono stati finanziati con contributi della Regione Veneto e con risorse derivanti da “avanzo di amministrazione”, senza incidere quindi nelle spese d’investimento dei Comuni Consorziati”.
“Dopo cinque anni il Consorzio di Polizia Locale Alto Vicentino è totalmente diverso – sottolinea il sindaco di Schio Valter Orsi – Un ‘nuovo’ ambiente grazie al lavoro del Comandante Giovanni Scarpellini, e dei suoi agenti, che ha portato notevoli risultati in città, ma soprattutto che ha saputo dare quelle risposte che gli scledensi aspettavano. Cinque anni fa, anche se c’era la volontà di farlo, il bilancio non permetteva di investire quanto sarebbe stato necessario. Eppure molto è cambiato. Lo scopo che mi ero prefissato era quello di fare funzionare il Consorzio. La città di Schio ne aveva bisogno e, tramite delle linee chiare che avevo messo, ci siamo riusciti. Anche grazie all’appoggio della Questura di Vicenza il lavoro della Polizia Locale ha dato i suoi ottimi risultati – conclude – Il lavoro svolto dal Comandante Scarpellini ha dato anche fastidio, non solo ai criminali, ma anche ai suoi detrattori, che lo hanno attaccato politicamente in modo vergognoso, soprattutto nell’ambito dello spaccio di droga. Da parte mia, e di Albino Mosele, sempre il massimo appoggio al Comandante Scarpellini ed ai suoi agenti”.
Paola Viero