Riceviamo e pubblichiamo
Si vede che siamo in campagna elettorale e allora finalmente l’amministrazione comunale si è decisa a fare qualche intervento per porre delle toppe a problemi da loro affrontati male. Quando però si fanno affermazioni non vere, allora si rimane nella mediocrità finora dimostrata.
“Facciamo luce”: il Paese (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile) citato nell’articolo di Altovicentinonline del 23 febbraio, è stato approvato dal Consiglio comunale di Sarcedo nel periodo in cui ero Sindaco (13/05/2013). Vi racconto anche una cosa curiosa: su richiesta degli allora Consiglieri di minoranza, fra cui gli attuali Sindaco e Assessore ai lavori pubblici, avevamo in precedenza accettato di rinviare il Paes a successivo consiglio perché intendevano fare delle proposte. Nel successivo consiglio del 13/05/13 i consiglieri in questione non si sono poi presentati.
Comunque sia, come potete vedere dall’immagine allegata, il 09/10/14 avemmo l’onore che il nostro PAES fu accettato dalla commissione del Covenant of Mayors, Patto dei Sindaci europeo al quale avevamo aderito nel 2011. Quindi a differenza di quanto asserisce l’assessore ai lavori pubblici, il nostro Paese era assolutamente in linea con i criteri europei.
Il PAES costituisce atto di indirizzo al fine di avviare il territorio verso uno sviluppo sostenibile e di perseguire gli obiettivi di risparmio energetico, l’utilizzo delle fonti rinnovabili e di riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2020. Uno degli interventi di attuazione è sicuramente il PICIL, Piano dell’Illuminazione per il Contenimento dell’Inquinamento Luminoso. Sempre nel periodo in cui ero Sindaco, il 26/03/14 all’unanimità il Consiglio Comunale lo approvò. Poi la Giunta Comunale il 19/05/2014 approvò il progetto esecutivo per un importo di 342.000 Euro, passo utile anche per accedere ai contributi regionali di cui al bando subito dopo predisposto. Progettazione a costo zero per il comune in quanto il Consorzio Cev, che l’aveva redatto, avrebbe recuperato i suoi costi da bandi europei.
Il progetto esecutivo da noi approvato era di 342.000 euro. Se ora, come si legge nell’articolo, abbiamo speso 387.000 euro, vuol dire che non abbiamo risparmiato. Il risparmio sui consumi energetici invece era già dato dalle previsioni del progetto esecutivo e, salvo delibere di giunta “nascoste”, non risulta che il nostro progetto esecutivo sia stato modificato, o se l’hanno fatto non c’è traccia di riapprovazioni in giunta comunale.
Per quanto riguarda la questione dei cavi, dei cavidotti e dell’isolamento delle connessioni elettriche, riporto alcune previsioni delle tipologie di intervento e criteri di riqualificazione del progetto esecutivo approvato dalla mia amministrazione (oltre alla sostituzione delle lampade):
1) una revisione e messa a norma degli impianti elettrici, attraverso la sostituzione di apparecchi di protezione in dotazione ai quadri elettrici di manifesta obsolescenza o che presentano limiti prestazionali in termini di portata e di coordinamento con le sezioni di linea;
2) l’adeguamento delle linee elettriche di alimentazione esistenti ed i nuovi collegamenti, previsti nell’ambito del progetto laddove questi siano risultati carenti in termini di prestazione, di conformazione distributiva (linee di alimentazione ripartite su più circuiti) e di rispondenza ai riferimenti normativi (valori di caduta di tensione di linea, portata dei cavi e loro coordinamento con le protezioni di linea a monte );
3) cavi e cavidotti: nella quasi totalità dei casi è previsto il mantenimento delle linee esistenti con monitoraggio e verifica dello stato di conservazione e di sicurezza. Per le linee ove sarà riscontrata qualche carenza o anomalia, è previsto un intervento di adeguamento sulle linee esistenti con lo sfilaggio dei cavi e la sostituzione di tratte parziali di linea;
4) manutenzione programmate rete elettrica: verifica stato di conservazione cavi/conduttori biennale; verifica stato isolamento dei cavi biennale; verifica stato di conservazione contenitori biennali; verifica funzionale delle morsettiere biennale; misura dell’isolamento verso terra di ciascuna linea di alimentazione annuale; misura della corrente di dispersione omopolare annuale;
Ma allora l’assessore e il sindaco di cosa si lamentano: hanno trovato il PAES già fatto da noi e approvato dalle istituzioni europee, hanno trovato un progetto esecutivo già approvato con relativa possibilità di ricevere un contributo regionale, nell’esecuzione del progetto di riqualificazione dell’impianto di illuminazione pubblica, era già previsto di fare anche gli interventi necessari a migliorare l’affidabilità e sicurezza delle linee elettriche. Perché non l’hanno fatto durante i lavori? Perché ci arrivano solo ora dopo cinque anni dall’approvazione del progetto esecutivo? Perché tentano di scaricare su altri le loro responsabilità? Anche noi potremmo dire che l’impianto lo abbiamo ereditato da chi è stato amministratore prima di noi (Cavallino compreso), e così via…. Invece noi avevamo provveduto a una seria progettazione dell’intervento di riqualificazione e abbiamo lasciato nelle mani di chi ci è succeduto tutti gli strumenti per poter far bene.
E’ uno dei mali italiani:non ci si assume mai la propria responsabilità.
Giorgio Meneghello