Soldi soffiati al fisco italiano, sfruttando una società aperta a due passi dal confine. Tutto partiva da Sarcedo per finire in Slovenia, consentendo ad un 44enne di Zugliano di non pagare le tasse, seppure il volume d’affari della sua azienda di carpenteria fosse milionario.
Un trucchetto che l’uomo sarebbe riuscito a fare per tre anni di fila, dal 2013 al 2015 sottraendo alle casse del fisco italiano i soldi delle tasse, che è terminato con l’indagine fatta scattare dalle fiamme gialle di Thiene.
sino allPer non pagare le tasse in Italia, l’imprenditore di Zugliano si sarebbe servito di una consociata slovena, a cui avrebbe messo in carico la propria manodopera, mentre il vero lavoro si sarebbe svolto a Sarcedo. Un escamotage che, oltre all’accertamento fiscale, è costato all’imprenditore la denuncia alla magistratura per dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, che gli poteva costare sino a sei anni di prigione, oltre al sequestro preventivo dei beni per coprire l’ammanco all’erario.
Dalle indagini condotte dai finanzieri sarebbe emerso come l’imprenditore di Zugliano avesse trasferito in Slovenia gran parte del volume d’affari della propria azienda di carpenteria di Sarcedo. Una delicata operazione delle fiamme gialle, che si sono messe a spulciare i libri contabili delle due società, oltre ai giro-conti fittizi fuori confine. Con la società creata ad hoc in Slovenia, di cui il 44enne era l’amministratore di fatto per gli investigatori, avrebbe simulato operazioni finanziare, con lo scopo di non versare allo Stato le tasse, tra le quali anche l’iva.
Schiaccianti le prove che i finanzieri di Thiene, in collaborazione con la Procura e l’Agenzia delle Entrate, avevano raccolto nei confronti dell’uomo. Il 44enne di Zugliano alla fine, per non vedersi apporre i sigilli sui beni sequestrati a scopo preventivo, avrebbe deciso di andare a patti col fisco italiano, accettando l’accertamento proposto dell’Agenzia delle Entrate, pagando i 423mila euro.
di Redazione AltovicentinOnline