Le ex officine Tessari di Thiene al centro di una querelle, che vende contrapporsi il sindaco Giovanni Casarotto al consigliere d’opposizione Christian Azzolin. Quest’ultimo, non meno di qualche settimana fa, ha presentato un esposto alla Procura Generale della Corte dei Conti “c’è danno erariale”, consegnando al magistrato incaricato anche l’accordo di pianificazione siglato tra il sindaco Casarotto e l’immobiliare Metrò.
Un documento sottoscritto il 19 settembre scorso, che fece esasperare i toni dell’ultimo consiglio comunale chiamato a ratificarlo, che “favorisce gli interessi del privato, a discapito di quello pubblico”, così per Azzolin.
Non è dello stesso avviso il sindaco Casarotto che, pur non avendo ancora in mano l’esposto o non avendo fatto una richiesta di accesso agli atti per riceverlo, replica e contesta l’azione messa in campo da Azzolin.
Replica del sindaco
“Sulla base di quanto riportato dalla Stampa locale, faccio innanzitutto due considerazioni. La prima è che il degrado in via Dante c’è e in parte è rappresentato anche dall’abbandono ormai decennale delle ex Officine Tessari. Ora, nella scelta della controparte, Metrò srl, nei confronti della quale il Consigliere solleva aspre critiche e perplessità anche dal punto di vista della solidità aziendale, faccio solo presente che, come Amministrazione Comunale, per portare a termine questa operazione di recupero di un immobile degradato, non si poteva che scegliere chi ne è il legittimo proprietario e cioè, per l’appunto, la Metrò srl, tanto più se intendiamo rigenerare e valorizzare anche l’adiacente immobile degli ex Comboniani e realizzare una strada di collegamento tra via dell’Eva e via Dante.
La seconda considerazione è che, oltre a dover trattare con i legittimi proprietari delle ex Officine Tessari, non si poteva prescindere, nella trattativa, neppure dalla cubatura già prevista dal Piano di Recupero approvato nel 2006 e di cui la Metrò srl vanta diritto: parliamo di ben 10.481 mc. su una superficie di mq 2.531, pertanto con un indice di oltre 4 mc/mq!
Detto questo, ne discendono due conseguenze: da un lato, se si vuole realizzare un nuovo collegamento veicolare e pedonale tra via Dante e via Dell’Eva, la Metrò srl deve mettere a disposizione quota parte di area di sua proprietà verso via Dante, riducendo l’area fondiaria da 2.531 mq a 1.399,30 mq (riduzione di mq 1.131,7); dall’altro, corre l’obbligo di dare una compensazione in termini di altra area e ciò tanto più se si vuole ridurre la densità volumetrica, di cui hanno diritto e sono possessori, in modo che anche dal punto di vista estetico il risultato sia meno impattante e più compatibile con il tessuto urbano della zona.
Questo spiega il motivo della cessione da parte del Comune di mq 2.926,45 sia a compensazione della rinuncia da parte di Metrò srl di mq 1.131,70 per la realizzazione della strada, sia per ridurre l’impattante densità edificatoria di cui hanno già diritto.
C’è da dire che così facendo, a differenza di quanto previsto dal vecchio Piano di Recupero di via Dante, si obbliga, inoltre, Metrò srl a contribuire pro quota (per il 51%) alla realizzazione della strada e delle opere di urbanizzazione. E questo non mi pare un danno per il Comune, tutt’altro, perché, così facendo, quest’ultimo si accolla solo il 49% delle spese di realizzazione della strada, anziché il 100% ; e non solo, perché l’accordo prevede che restano a carico a Metrò srl anche tutte le spese di progettazione e tecniche, che ammonterebbero ad oltre 20.000 euro!
Teniamo presente, inoltre, che la nuova strada si interfaccerà sia sul lato della proprietà Metrò srl, ma anche sulla rimanente area di circa 6.800 mq che resterà di proprietà del Comune e potrà essere valorizzata a fini pubblici in futuro.
Un’altra critica che viene fatta è sul prezzo di cessione dell’area. Anche qui dobbiamo essere seri: a suo tempo la perizia di stima, commissionata dall’allora Amministrazione Comunale in occasione della compravendita del complesso immobiliare ex Comboniani, valutò l’area esterna in € 30,00 al mq.
Ora, anche senza tener conto che Metrò srl in cambio di 2.926,45 mq ha dovuto rinunciare a mq 1.131,70 di sua proprietà, in quanto destinati a diventare strada e spazi pubblici, questa Amministrazione Comunale ha ceduto il terreno, che ricordo è privo di cubatura, ad un controvalore di € 265.000,00, pari a più di 90 euro al mq. Cioè il triplo del valore della perizia iniziale, nonostante che, come sappiamo tutti, dopo la crisi che ha investito l’edilizia, ad oggi i prezzi si sono fortemente abbassati.
Quindi, anche in questo caso, dov’è il danno per il Comune? Comune al quale, ripeto, resta l’intera proprietà sull’edificio ex Comboniani e altri 6.800 mq, oltre ad una nuova strada e alle opere di urbanizzazione. E, infine, dov’è il problema se si è ritenuto più opportuno che i 265.000,00 euro, anziché incassarli, vengano utilizzati, secondo l’accordo, sia per la quota parte di realizzazione della strada, sia per demolire una parte di edificio ex Comboniani che riteniamo non più funzionale alle esigenze attuali (teniamo presente che parliamo di un edificio che, se tenuto così com’è, ha un costo annuo di gestione compreso riscaldamento ed energia elettrica di oltre 60.000 €/anno).
Dall’acquisto ad oggi è facile conteggiare quanto ci è costato il complesso immobiliare ex Comboniani, che inoltre avrebbe bisogno di una ristrutturazione totale, del costo di più di 2 milioni di euro, con rifacimento di tutti gli impianti tecnologici, l’adeguamento dal punto di vista antisismico e la messa a norma dal punto di vista energetico.
Per quanto riguarda, poi, il problema delle garanzie, probabilmente il Consigliere non ha letto bene il testo dell’accordo altrimenti saprebbe che lo stesso prevede che, in sede di stipulazione della convenzione urbanistica Metrò srl dovrà presentare adeguate garanzie fidejussorie per l’importo corrispondente ai costi di demolizione dell’edificio ex Comboniani e della viabilità di collegamento tra via Dante e via dell’Eva.
Non solo, ma è altresì previsto che la cessione dell’area di mq 2.926,45 avvenga solo dopo la regolare esecuzione della demolizione dei manufatti e della realizzazione delle opere di viabilità.
In questo modo la parte pubblica è più che garantita, anche perché, sempre come prevede l’accordo, nell’ipotesi in cui la società immobiliare Metrò srl non adempia a quanto previsto, il Comune di Thiene avrà la facoltà di ripristinare la situazione urbanistica preesistente, senza che ciò dia luogo a richieste di risarcimento o di indennizzo di qualsiasi natura.
Per quanto sopra detto, sinceramente viene da pensare che forse, quando è stato discusso e dibattuto a lungo l’argomento in Consiglio Comunale, o qualcuno era distratto oppure io non sono stato sufficientemente chiaro o non sono riuscito a farmi capire! Comunque se il Consigliere Azzolin avrà la cortesia di far arrivare l’esposto per conoscenza anche in Comune, gliene saremo grati”.
Paola Viero
Riportiamo qua sotto l’articolo dell’esposto alla Corte dei Conti del consigliere Azzolin
Thiene. Ex officine Tessari, Azzolin fa esposto alla Corte dei Conti