Sono lontane 50 anni le due generazioni di studenti di Sarcedo chiamate a conservare le testimonianze orali dei reduci della Grande guerra, riportate a galla solo oggi grazie al lavoro degli storici del paese, dell’associazione Combattenti e reduci e del gruppo Alpini ‘Monte Pasubio’.
Una ricerca condivisa che ha attraversato i decenni dal 1968 al 2018 e si è concretizzata nel recupero dei 40 racconti orali trascritti proprio nel ’68 dai ragazzi delle medie di Sarcedo, che ancora avevano potuto conversare con gli ex combattenti della Prima guerra mondiale, e raccogliere i loro ricordi dal fronte.
Quei fascicoli ciclostilati, arricchiti nel corso degli anni da un corredo fotografico, storico e biografico, e fatti conoscere ai cittadini in anteprima in una bella mostra nel 2015 riproposta nelle scuole qualche mese fa, sono adesso diventati il volume ‘Sarcedo e la Grande guerra. Testimonianze dal fronte’, che ha impegnato gli appassionati di storia locale Lino Dall’Igna, Mario Schirato e Valeriano Federle. Il comune ha contribuito alla pubblicazione mettendo a disposizione 2.000 euro.
Ricerca e testimonianza storica hanno infine avuto la loro sintesi in un concorso storico-letterario ideato dal gruppo Alpini, al quale hanno partecipato una 40ina di studenti delle tre classi della scuola secondaria di primo grado ‘Tiziano Vecellio’. La prova scritta ha chiesto ai ragazzi di esprimere i loro sentimenti a 100 anni dalla fine dei tragici fatti di guerra, prendendo in considerazione i luoghi, le persone, gli avvenimenti che interessarono il territorio comunale durante il periodo bellico.
‘Quando ho letto gli scritti degli studenti – ha spiegato Dall’Igna – sono stato letteralmente stupefatto dalla profondità di pensiero di questi ragazzi. E’ incredibile come si siano immedesimati nelle vicende di 100 anni fa, nei sentimenti delle mogli che aspettavano a casa, nelle paure dei soldati che resistevano in trincea. Alla fine abbiamo scelto tre testi, e li abbiamo inseriti nel libro. E incredibile, ma il vincitore è quello di una bambina di 1° media’.
Tutti i 40 temi sono stati raccolti in un volumetto, ormai andato a ruba, consultabile in biblioteca.
‘I loro racconti – ha detto il sindaco Luca Cortese – rappresentano un ponte tra il passato ed il futuro. Quei reduci non erano solo soldati: erano Toni, Bepi’, erano sarcedensi, erano persone, amici, nostri familiari. Questo conoscerli per nome, ci rende più partecipi della loro drammatica esperienza, che è la nostra storia. Quei soldati hanno lottato per garantirci lo stato democratico in cui viviamo. Ognuno di noi ha la propria responsabilità nei confronti delle sorti della comunità a cui appartiene’.
I primi tre testi classificati sono stati letti sabato sera e domenica mattina in due cerimonie solenni, la prima all’interno di una stracolma chiesa in Madonnetta, la seconda nella piazza del municipio durante la celebrazione del 4 novembre. Sabato sera il gruppo Alpini di Sarcedo ha immortalato gli studenti del ‘68 e quelli del 2018 in una unica immagine.
Marta Boriero