Due irregolari senegalesi fermati, un terzo portato in Questura stamani, si cercano altri complici, ma a Roma non basta. All’Italia non basta. Perché dietro l’omicidio di Desirée Mariottini, la 16enne trovata morta la scorsa settimana in un edificio diroccato nel rischiosissimo quartiere di San Lorenzo, a Roma, c’è un governo che non funziona. Dal nazionale, passando per il regionale, finendo a quello comunale. E’ dalla testa che partono gli impulsi che muovono il resto del corpo. E se la testa non funziona, di Desirée – morte ammazzate da una umanità sofferente e pericolosa, lasciata allo sbaraglio, insediata in un quartiere dove persino carabinieri e polizia, si dice, hanno paura a entrare – ne avremo ancora tante.

Partiamo da lei, Desirée, indifesa, drogata con un mix micidiale e poi, forse in 8, hanno abusato di lei per ore. Dall’autopsia risulta che la 16enne potrebbe essere morta per overdose o per soffocamento: gli esami tossicologici potranno dare certezza.

Desirée, figlia di genitori separati, era stata affidata alla nonna, e a quella donna troppo anziana per badare a una 16enne che cresceva nella capitale senza più regole, aveva detto uscendo da casa: “Non torno stanotte, dormo da un’amica. Ci vediamo domani”. Ma la Roma di questi anni infami, cattivi, non permette più di dire ‘Ci vediamo domani”. Desirée non ha più un domani. E allora chiediamoci se l’Italia ce l’ha un domani.

“Farò di tutto perché i vermi colpevoli di questo orrore paghino fino in fondo, senza sconti, la loro infamia”, ha twittato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. In verità, dovrebbe anche fare di tutto perché il Governo del quale fa parte da pochi mesi colmi gli errori dei passati governi. Quelli commessi in tema di sicurezza, di degrado dei quartieri, di abusivismi, ma anche di Giustizia.

E mettetela un po’ di paura a chi commette reati che minacciano la vita dei cittadini. Che la tolgono. Non si può ammettere che un tale che truffa venga condannato a 8 anni di carcere e uno che uccide a 18 anni. Non si può ammettere che un giudice assolva un uomo che spaccia, solo perché disoccupato e non avendo altri mezzi di sostentamento si mette a vendere morte.

Ma chi se ne frega se l’Ue boccia la manovra se in casa abbiamo il morto. Ogni giorno. Se dobbiamo avere paura di uscire da casa, noi, i nostri familiari, ce ne fottiamo se lo spread sale o scende.

C’è un mondo, ahinoi non sommerso ma parallelo, violento, che si nutre della nostra paura. E non è fatto solo da clandestini, pusher, tossicodipendenti, ma da gente apparentemente normale, bianca o nera non importa, ma cattiva e con la certezza che: “tanto lo Stato italiano mi fa un baffo”.

Ieri, tra Desirée  e bocciatura manovra, sarà probabilmente sfuggita la notizia dei ragazzini, italiani, che postano un video in cui due 14enni, femmine, si pestano alla grande, tra applausi e incoraggiamenti di quattro mentecatti coetanei. Poi, altri video hanno mostrato la pratica che sempre più sta dilagando nel web: filmati in cui altri minorenni, consenzienti o meno, se le danno di santa ragione pur di ottenere followers.

Ma che parliamo a fare, dunque, di ‘feccia di migranti’ che violentano le nostre donne, uccidono, quando noi alleviamo sin da piccoli i mostri del domani? L’Italia ha superato il bordo della pentola in ebollizione: o corre ai ripari, contro ogni forma di violenza, da qualunque parte arrivi (italiani, rom, migranti) o muore.

Salvini ha parlato di ruspa per abbattere il quartiere San Lorenzo? E ruspa sia, ovunque però,  per eliminare l’orrore che ci circonda.

E tornando a Roma, Di Maio, per favore, non minimizzi quel nulla fatto dalla sua sindaca Raggi nella capitale. Il vicepremier ha dichiarato: “Credo che debba essere amministrata con i poteri adeguati a un sindaco di una capitale. Ed è per questo che nei prossimi giorni presenteremo un emendamento al decreto legge sicurezza nel quale cominceremo a trasferire maggiori poteri al sindaco di Roma, perché se c’è uno stabile da sgomberare lo deve poter fare subito. E poi quello che è successo a San Lorenzo è una cosa che giustamente fa incazzare i romani”.

“Incazzare i romani?” Caro ministro, ma ci faccia un piacere: crei, con Salvini, un’Italia a ‘5 Stelle’ (il riferimento è allo status non al movimento) in cui un buon governo si ‘Lega’ alla buona vita di chi vi risiede.

Patrizia Vita

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