Criminali che spacciano una divisa per vendere la rivista della Polizia di Stato, minacciando se la vittima non paga l’abbonamento.  Tentativo che non è andato a buon fine qualche giorno fa a Schio.

Il meccanismo della truffa è molto semplice. Squilla il centralino della sede di Schio dell’associazione Aniepeonlus Vicenza ,di cui Maura Fontana è la presidente, che si occupa di disabilità.
Dall’altra parte il finto agente della  Polizia di Stato che intima l’immediato pagamento di un abbonamento scaduto alla loro rivista. A nulla sarebbero valsi i tentativi di Maura di dire “no, la vostra rivista non ci interessa”.
Quei 150 euro li deve pagare, così avrebbe stabilito senza tanti giri di parole il falso poliziotto “non ci siamo capiti, è già partita la denuncia per mancato pagamento con penale”.

Una telefonata che ha surriscaldato la linea, col truffatore sicuro di sé che non avrebbe lesinato parole pesanti nei confronti di una donna che, ogni santo giorno, lotta per i diritti dei disabili. Una donna che di battaglie ne ha portate avanti tante, molte vinte, che di fronte ad un imbroglione che voleva scucirle soldi non si è persa d’animo. “Semmai dovreste essere voi a sostenere economicamente la nostra onlus”.

Un farabutto che, questa volta, ha sbagliato bersaglio. Ma tante sono le truffe dell’abbonamento delle forze dell’ordine che, negli anni passati, hanno garantito un gettito non indifferente a questi criminali.
A farne le spese le vittime che hanno ceduto alle minacce, anche legali, con le quali i finti poliziotti riuscivano a farsi dare i soldi.

A non sottomettersi è stata Maura che, sentendosi dire “lei non sa chi siamo noi e se ne pentirà”, ha fatto finire la telefonata con “Sono io che vi denuncio”. Per poi alzare nuovamente la cornetta del telefono, digitando il 113 per parlare con un vero operatore della Polizia di Stato.

Nel dubbio, “chiamate il 113”
Una breve telefonata che ha svelato l’ennesimo tentativo di truffa che, a quanto pare, non finisce mai di andare in scena. Con la Polizia di Stato che continuamente avvisa a non cedere a pagare, precisando che ” la Polizia di Stato e i suoi appartenenti non propongono abbonamenti, né per telefono né di persona, non vendono beni e non chiedono denaro. Quindi mai acconsentire a proposte che non rispettino le procedure dei canali ufficiali e nel caso in cui abbiate dei dubbi chiamate il 113. Tali informazioni è bene che siano condivise il più possibile tra familiari, amici e conoscenti per rendere sempre più difficile l’azione dei truffatori e più efficace quella dei poliziotti”.

di Redazione AltovicentinOnline

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