Chi ha preso parte all’ultimo saluto alla ventiquattrenne morta nel sonno, che sognava di diventare carabiniere come il papà non dimenticherà mai il dolore  di partecipare all’addio alla vita ad una ragazza, i cui occhi sprigionavano voglia di viverla.

Chiesa gremita di parenti amici colleghi e rappresentanti dell’ Arma dei Carabinieri, circa mille persone, stamattina  nella chiesa del Grumello a Piovene Rocchette, per dare l’ultimo saluto a Valentina Ranù. Aveva appena 24 anni.

“Mi sono chiesto molte volte, in questi giorni, che cosa dire, cosa dire che abbia un significato, che non siano parole vuote e di circostanza. C’è una risposta alle nostre domande? Risposte che ci diano almeno un significato alla morte di Valentina? Nemmeno la scienza medica lo sa. Stringiamoci tutti insieme uno con l’altro poiché la tristezza e la rabbia si faccia meno, come quando con la gioia, se condivisa, si raddoppia.”  Con queste parole Don Romeo Presa ha aperto il rito funebre. Una cerimonia molto partecipata, sia per le presenze, sia per quel modo in cui tutti hanno cercato di fare sentire  l’affetto  alla famiglia Ranù.

Sono giorni terribili quelli dei genitori Giovanni e Debora e del fratello Matteo.

Distrutte dal dolore le nonne, in particolare nonna Francesca , per la quale stamattina, era difficile smettere di abbracciare la bara di Valentina al momento dell’uscita.

Difficile per i presenti non fare  scappare le lacrime di dolore e commozione durante la cerimonia resa solenne anche per la numerosa presenza di militari di ogni grado, che non sono voluti mancare al funerale.

Toccante e significativo quando,  con l’arrivo della salma, con il saluto sull’attenti dell’Arma dei Carabinieri dei colleghi in congedo,  era come se quel saluto militare racchiudesse l’essenza di un corpo che sa essere una famiglia nei momenti di sconforto e dolore dei suoi appartenenti.

E si sentiva tutto l’abbraccio simbolico di tutti i carabinieri schierati e vicini a papà Giovanni , che l’Arma non lascerà solo.

Il ricordo del fratello Matteo 

” Cara Vale, hai sempre avuto delle qualità che noi non siamo sempre riusciti a contraccambiare – ricorda il fratello Matteo- ogni giorno con il tuo sorriso la tua simpatia e la tua grinta hai riempito la nostra casa. Tu possedevi tutte le qualità migliori e  si vedeva perché eri bella dentro oltre che fuori . Averti avuto accanto è stata la cosa più bella che possa esserci capitata. Per ricordarti non basterebbe un libro, un libro di cose belle, perché di cose brutte tu non hai fatto se non questa di andartene all’improvviso. E se Dio si prende le persone migliori,  riesce proprio bene al scegliersi le persone” ha concluso il fratello.

“Valentina, o meglio affettuosamente ‘svampi’ per noi sei stata il nostro sole anche nelle giornate più buie; ovunque tu sia ora, continua ad essere; noi continueremo a portarci dentro la tua allegria la tua spensieratezza, e la tua positività di fronte alla vita, ma in particolar modo il tuo sorriso sincero e contagioso. Ci mancherai immensamente ma resterai sempre viva in noi” questo è invece il ricordo dei colleghi e amici.

La cerimonia si è conclusa con un forte e caloroso applauso, lungo più  dieci minuti, accompagnando così l’uscita di Valentina dalla chiesa fino a dentro il carro funebre, dimostrando ulteriormente l’affetto a lei ed alla sua famiglia. Si è concluso alla fine con il lancio di alcuni palloncini con delle frasi in suo ricordo.

La salma ha poi proseguito per la cremazione.

Enrico Miloro

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