La politica fa pace in nome del territorio e i sindaci scelgono Francesco Rucco come presidente della Provincia.
Un nome unico per il candidato che sarà eletto alle elezioni in programma per il 31 ottobre, identificato come l’uomo ideale per rappresentare l’unione tra centrodestra, centrosinistra e i civici.
Al momento quello di Rucco è l’unico nome proposto ed è quasi certo che rimarrà il solo candidato, visto che le candidature saranno proponibili solo fino alle 12 dell’11 ottobre.
Pace fatta tra i partiti quindi e niente rivalse su chi sarebbe potuto essere l’ago della bilancia in caso di incertezza.
Nelle elezioni che sono alle porte, non ci saranno lotte tra destra e sinistra come invece era avvenuto 4 anni fa, quando insieme ai due candidati di allora, Achille Variati e Milena Cecchetto, si contrapponevano due netti schieramenti, da una parte il centrodestra e dall’altra il centrosinistra.
A far ammainare le bandiere è stato il buon senso, ma soprattutto la voglia di dare una guida al territorio che fosse ‘super partes’, che fosse in grado di coniugare le esigenze dei cittadini senza badare alla bandiera e che portasse avanti il percorso iniziato proprio da Variati, che aveva fatto della Provincia la ‘Casa dei Comuni’.
Il nome di Rucco rappresenta per i sindaci della provincia un “momento di crescita ed un’assunzione di responsabilità”.
Fino a pochi giorni fa infatti, i più ‘papabili’ alla presidenza erano Giovanni Casarotto e Matteo Macilotti (rispettivamente sindaco di Thiene e Chiampo), ma la scelta tra uno di loro sarebbe stata puramente politica. La scelta di Casarotto infatti, avrebbe rappresentato per il Pd l’ultima chance per risalire ai ‘piani alti’ della politica locale, mentre Macilotti avrebbe dato voce principalmente ai civici ed a una eventuale coalizione di centro destra. Una scelta troppo politica, che i primi cittadini hanno voluto evitare.
Ecco quindi, che tra i pochissimi possibili eletti (il candidato infatti deve essere un sindaco che ha davanti almeno 18 mesi di governo della sua città, è tornato alla ribalta il nome di Rucco, neo eletto sindaco di Vicenza, considerato fino a poche settimane fa troppo giovane e bisognoso di ‘rodaggio’ nel comune capoluogo.
Ma con le elezioni alle porte in quasi tutti i comuni, erano ben pochi i nomi rimasti e tra di loro, l’unico che non fosse troppo schierato politicamente è proprio Francesco Rucco, che si è messo a disposizione.
Un civico a tutti gli effetti, che anche se gode dell’appoggio della Lega, viene considerato in grado di rimanere ‘super partes’.
“Porterò avanti la ‘Casa dei Comuni – ha sottolineato Rucco, spiegando che il suo sarà un mandato transitorio legato alla durata del Consiglio Provinciale, che scadrà a fine gennaio del 2019 – Costituirò un ufficio di presidenza formato da me e da 2 vicepresidenti, uno ufficiale (probabilmente sarà Cristina Franco) e uno con delega (che sarà probabilmente un esponente del centro sinistra). In ogni caso, tutti i consiglieri avranno una delega ufficiale”.
“E’ un risultato eccellente, l’unico in Italia – ha commentato Valter Orsi, sindaco di Schio – E’ l’unico caso in cui per l’elezione non c’è stato nessuno scontro politico ed il candidato è riconosciuto trasversalmente da tutti gli amministratori”.
Anche Cristina Franco, vice di Variati e presidente dopo la sua uscita di scena post elezioni e probabile prossima vice presidente, si è espressa positivamente per la candidatura di Rucco: “E’ stato riconosciuto l’equilibrio necessario per la governabilità dell’ente Provincia”.
Soddisfatto anche Riccardo Poletto, sindaco di Bassano Del Grappa, che ha elogiato il lavoro fatto da Achille Variati e ha appoggiato la candidatura di Rucco.
Anna Bianchini