“Io sto con Mimmo”. Lo dice apertamente Franco Balzi, sindaco di Santorso, all’indomani della bagarre mediatica esplosa a seguito dell’arresto per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina del suo collega Domenico Lucano, sindaco di Riace.
Balzi sostiene il suo pensiero senza contestare direttamente il ruolo supremo della magistratura, ma con la consapevolezza di prendere una posizione decisa in merito ad un tema particolarmente sentito. E’ risaputo infatti, che proprio lui sia stato uno dei primi sindaci, nei mesi ‘caldi’ dell’emergenza immigrazione, ad aver agito in modo concreto, mettendo in campo idee ed azioni che, in Alto Vicentino, sono riuscite ad arginare un problema che avrebbe rischiato di turbare i cittadini del territorio.
Ora, davanti all’arresto di Lucano per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, Balzi ha voluto dire la sua, ponendosi contro il ministro dell’Interno Matteo Salvini, ma senza contestare la procura di Locri, che dopo mesi di indagini ha deciso l’arresto.
“Non è semplice, almeno per me, esprimermi sulla questione esplosa sui media, (e poi sui social) legata all’arresto di Mimmo Lucano, sindaco di Riace – ha commentato Balzi – Leggo, con sempre maggiore fatica, commenti a 360 gradi. Tutti sembrano sapere e comprendere tutto. E sanno spiegarlo al mondo, naturalmente con conclusioni opposte. Da una parte incrocio il ghigno beffardo di un ministro, leggo i suoi commenti: quale migliore occasione per aggiungere un’altra puntata alla sua vergognosa campagna politica, costruita su questo rancore verso l’accoglienza che gli è perfettamente funzionale? Dall’altra questo diluvio di prese di posizione in difesa di Mimmo, di attestati di solidarietà che ora arrivano da ogni parte, con il rischio di volerlo trasformare in un martire, in un eroe. Anche questo non mi convince. Voglio fare la fatica di decifrare e spiegare una verità che come sempre è complessa, ed è composta da mille aspetti controversi. Molti mi chiedono cosa ne penso e mi rendo conto che il silenzio può essere frainteso, può sembrare ipocrita, opportunista, quando invece non è così. Avrei bisogno di uno spazio mentale interiore per approfondire, capire, e governare nel mio intimo la complessità delle dinamiche, dove non è tutto bianco o nero. Ma se tacere significa dare il fianco a chi oggi vuole approfittare dell’occasione per aggredire e distruggere tutto ciò che guarda all’accoglienza, a partire dall’esperienza di Riace, mi rendo conto che non posso farlo. Provo a dire la mia e lo dico in modo chiaro: Io sto con Mimmo. Al netto di qualsiasi superficialità, errore, forzatura che può aver fatto”.
Errori e forzature che lo scrittore e giornalista Roberto Saviano ha giustificato con la “disobbedienza civile, l’unica arma per difendere i diritti di tutti” e che Balzi, però, contesta: “Il rispetto della legalità non è una variabile indipendente, che ciascuno interpreta a titolo personale. E non escludo che Mimmo, per presunzione o generosità, abbia potuto forzarne l’interpretazione o l’applicazione. E se lo ha fatto ha sbagliato. Su questo voglio essere chiaro. Cosi come continuo a credere ad una magistratura che, in piena autonomia, senza alcun condizionamento o forzatura politica di parte (e spero sia davvero così), debba svolgere la propria funzione. Però questo non cancella tutto il resto. E non autorizza a questa campagna denigratoria, costruita e sostenuta da qualcuno con evidenti interessi di parte. Mimmo ha dato molto per le persone fragili, per quei poveri a cui il Vangelo ci richiama, per quegli stranieri a cui ci è stato chiesto di aprire le porte. Ha messo in gioco tutto se stesso, mettendoci tempo, energie, salute. A Riace ci sono stato di persona, alcuni giorni. Ho visto, ascoltato, approfondito. Ed è ridicolo solo il pensare che lo abbia fatto per interesse personale. Chi spara condanne nei suoi confronti lo fa in modo disonesto, senza sapere o conoscere. O perché vuole trarne un beneficio politico o elettorale. E questo è disgustoso. Io sto con Mimmo: il mio cuore e la mia testa mi dicono che lui sta dalla parte giusta”.
Ma non tutti la pensano così
Secondo Giovanni Casarotto, sindaco di Thiene, la legge è al primo posto, anche quando le opinioni personali discostano. “Se un prete, o il rappresentante di un’associazione umanitaria, agiscono contro la legge per portare a termine un loro progetto, posso anche capirlo. Ma quando a farlo è il rappresentante di un’istituzione, come nel caso nostro che siamo sindaci, allora la legge va rispettata sempre e comunque. Io stesso, sono un essere umano e ho i miei pensieri. Su alcuni argomenti non condivido le regole stabilite dalla legge, ma non mi permetterei mai di contravvenire. Come sindaco ho il dovere di rappresentare lo Stato e rispettare tutte le sue leggi”.
Più duro invece Valter Orsi, sindaco di Schio che, parlando del sindaco di Riace, considera inaccettabile che un esponente istituzionale contesti la scelta della magistratura. “Io sto con la magistratura senza se e senza ma – ha detto Orsi – Non si possono superare questi limiti. Se una persona viene arrestata significa che ha compiuto atti contrari alla legge. Se qualcuno ha favorito l’immigrazione clandestina deve andare in galera. E’ sotto gli occhi di tutti che la situazione è diventata pesantissima. Le polemiche e gli atti riottosi adesso si sono spostati sulle strade, dove dilagano spaccio e aggressività. Siamo ogni giorno di fronte a rimpatri nei confronti di persone che sono state fatte arrivare e delinquono regolarmente. Vorrei vedere – ha concluso – se chi fa queste dichiarazioni le facesse in piazza, davanti ai cittadini, che cosa succederebbe. Io sto con la magistratura”.
Anna Bianchini