La penna nera più longeva d’Italia abita a Malo ed ha raggiunto il traguardo dei 105 anni di età. Giovanni Pettinà, festeggiato dalla propria comunità, diventa il depositario storico del Paese.
Ultracentenario, sembra lasci l’accezione del termine su di una pagina del dizionario, tanto dinamico si presenta.
Pettinà soffiando sulle 105 candeline agguanta il titolo di ‘alpino più anziano d’Italia’ e lo fa con uno spirito arzillo, forgiato anche da quanto vissuto nel corso del periodo bellico.
Uno dei tanti protagonisti della campagna italiana in Grecia, che si è svolta a cavallo dell’ottobre del ’40 e aprile del ’41. Voluta da Benito Mussolini costituì una debacle politica, con numerose perdite tra le fila dell’esercito italiano.
Tra chi ne scampò c’era anche l’alpino Pettinà, artigliere del 3° gruppo Conegliano che venne preso dai tedeschi e spedito in Germania. In terra tedesca per quasi due anni visse di stenti, messo a lavorare nei campi, patendo la fame. Si cibò di sole, e poche, patate e barbabietole da zucchero.
Una festa di paese, col sapore di una volta, quella organizzata per i suoi 105 anni. Per l’alpino Pettinà si è mobilita l’amministrazione comunale di Malo, col primo cittadino Paola Lain che personalmente ha voluto fargli gli auguri. Addobbata come al giorno d’oggi poco si fa, nella via dove abita Giovanni l’eco di un tempo, fatto della vicinanza e condivisione. Dove tutti si davano una mano e dove tutti nel giorno del suo compleanno hanno voluto essere presenti per festeggiarlo.
Tante le penne nere che sono convogliate a Malo, assistendo alla messa celebrata da don Tassoni. E poi il via ai brindisi, con un susseguirsi di strette di mano. Su tutto dominava lui, l’alpino ed i suoi ricordi, con le immagini indelebili di un passato che si porta dietro, quello da prigioniero di guerra che gli ha fatto toccare con mano la miseria umana.
P.V.