“Il parcheggio delle ex Distillerie Fabris serve per il bene della città e comunque non sarebbe stato gratis”. Il sindaco Giovanni Casarotto replica alle critiche di chi ha accusato lui e la sua maggioranza di aver approvato il vincolo espropriativo del piccolo pezzo di terra, adibito a parking, in via Trieste.
Una mossa che l’opposizione aveva giudicato “costosa per i cittadini e senza senso da un punto di vista pratico, fatta soprattutto per un puntiglio personale” e che aveva fatto nascere un’accesa querelle durante il consiglio comunale di mercoledì.
“L’amministrazione comunale non deve sottostare alle volontà di un privato laddove riscontra mancanza di attenzione nei confronti delle esigenze reali e ben note della città, che devono avere la priorità – ha spiegato il primo cittadino – Resto comunque a disposizione nell’eventualità di un’apertura al dialogo, sempre però che questo vada nella direzione dell’interesse della città di Thiene e del bene collettivo”.
Si apre quindi la via dell’esproprio, che vedrà da un lato Lander Srl, titolare dell’area, che aveva promesso una porzione di 517 metri quadri con 27 posti auto ed i lavori realizzati entro 3 mesi e dall’altro lato il comune di Thiene, deciso a diventare a tutti gli effetti proprietario del parcheggio, che secondo il sindaco “non era comunque gratuito”.
“Il comune, come pubblica amministrazione, deve da un lato ascoltare le richieste dei privati, ma, prima di tutto ha l’obbligo di verificare la compatibilità dell’interesse privato con l’interesse pubblico, che va promosso e messo sempre al primo posto e ciò è quello che noi abbiamo cercato anche in questo caso – ha sottolineato Casarotto – Nello specifico questa amministrazione, al pari delle altre che l’hanno preceduta, ha sempre ribadito l’importanza di avere a disposizione quell’area di via Trieste come parcheggio a servizio sia della città che di Villa Fabris, tant’è che lo sterrato adibito a parcheggio provvisorio con comodato d’uso era già stato realizzato dall’amministrazione Busetti. Noi poi l’abbiamo migliorato e leggermente ampliato. La nuova proprietà, acquistando l’area, sapeva tutto questo, ma nonostante ciò ha sempre ritenuto di averne pieno e libero utilizzo, ignorando quell’interesse pubblico che, invece, ogni amministrazione deve difendere. Avevamo chiesto alla proprietà di avere un parcheggio idoneo ed eravamo disponibili a scendere sotto la soglia allora esistente dei 40 posti auto, arrivando fino a 30/32 posti. In realtà, la loro controproposta, di 27 posti auto, era tale solo sulla carta perché in 517 mq è impossibile realizzare effettivamente 27 stalli pienamente usufruibili, ma solo una ventina. Per essere chiari – ha continuato il sindaco – era previsto un posto d’angolo inutilizzabile e alcuni posti auto a filo di via Trieste e ad essa ortogonali, cosi che le manovre delle auto in entrata e in uscita sarebbero avvenute in strada, su via Trieste, in un punto con scarsa visibilità e con evidente pericolo per tutti coloro in transito sulla strada. Infine la proprietà non aveva previsto neanche un posto per disabili che richiede uno spazio maggiore di quelli ordinari, e nemmeno lo spazio per i cassonetti. Insomma, in realtà non si trattava di una proposta per 27 posti auto, ma solo per una ventina. Inoltre, e va sottolineato con forza, questo parcheggio non sarebbe stato nemmeno gratis, come invece l’opposizione erroneamente crede, perché il suo costo di realizzazione sarebbe andato a scomputo degli oneri di urbanizzazione”.
Oneri da calcolare a fronte della realizzazione di un’abitazione privata e non ad uso commerciale come previsto dal precedente progetto e secondo Lander Srl l’importo da scomputare sarebbe di poche migliaia di euro, con tutto il resto, terreno incluso, a suo carico.
Secondo Casarotto invece non c’è “Nessun dono del privato, ma un’area, per di più insufficiente rispetto ai bisogni della città, che sarebbe stata comunque pagata indirettamente dai cittadini. Nel corso della trattativa con la proprietà, che c’è stata ed è stata lunga e molto articolata in tutti questi mesi – ha concluso Casarotto – abbiamo rilevato purtroppo molta chiusura e davvero scarsa sensibilità alle esigenze della città. L’esempio lampante è il fatto che già all’indomani dell’acquisto la proprietà ha scritto al comune per chiedere la chiusura sia dell’area allora adibita a parcheggio sia del vialetto pedonale per l’accesso all’Istituto Santa Dorotea, nonostante non avesse necessità di entrare subito nel pieno possesso del terreno, dato che i lavori non erano imminenti”.
Azzolin rincara la dose
Non è passata a Christian Azzolin la sferzata del primo cittadino che lo accusato di essere “schiavo dei poteri forti” e il consigliere di opposizione oggi ha preso carta e penna per replicare: “Il sindaco ha offeso la mia dignità personale andando oltre il mio ruolo di consigliere. Quei soldi andranno buttati quando potrebbero essere spesi per problemi più delicati. Io non faccio affari con gli imprenditori locali, nè vado da loro a raccogliere voti per la campagna elettorale“.
Anna Bianchini