La vera punta di diamante del governo Lega-5 Stelle è Enzo Moavero Milanesi, ministro degli Esteri, fortemente voluto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella e uomo con una grande esperienza UE sulle spalle.

Sotto i riflettori ci sono sempre i leader di partito Matteo Salvini e Luigi Di Maio, ma i punti chiave della questione migranti, in sintesi, la sta risolvendo lui, mettendo addirittura a rischio la poltrona di Angela Merkel, leader in Germania e ‘sovrana’ d’Europa e l’Europa stessa.

E’ Moavero ad avere detto un fermo ‘no’ all’unica cosa che stava passando e che per l’Italia sarebbe stata una solenne beffa: il riportare in Italia dalla Germania i migranti che in questi anni sono sbarcati nello Stivale e sono saliti a nord nel vecchio continente. E sono presumibilmente molti, moltissimi.

Moavero, che grazie alla sua lunga carriera di ambasciatore alle spalle, conosce come le sue tasche i palazzi della Ue, ha fatto il duro con Emmanuel Macron (presidente di Francia) e Angela Merkel e ha consigliato il premier italiano Giuseppe Conte di usare l’arma dirompente del veto su qualsiasi documento finale.

Peccato che in Italia, 95 italiani su 100 nemmeno sanno chi sia Enzo Moavero Milanesi, ne’ riuscirebbero a riconoscerlo se lo incontrassero per strada. La 2 giorni di Bruxelles però è stata chiara e per fortuna dell’Italia, in lui ha visto il grande protagonista.

Tutto il resto della discussione è sintetizzatore in una sola parola: rinvio a fine anno. Forse solo allora si farà sul serio. Anche con i ‘furbetti’ del quartierino dell’Est Europa.

Angela Merkel rischia di cadere sulla questione immigrati aprendo le porte in Germania alle elezioni anticipate che presumibilmente rafforzerebbero la destra nazionalista ed anti-europea e senza la Merkel la Ue rischia la dissoluzione. E altrettanto rischia l’euro.

Rimane un grande quesito: pensiamo che questo sia un vantaggio per l’Italia e soprattutto per la stragrande maggioranza degli italiani che guadagnano sotto i 30 mila euro lordi?

Alberto Leoni

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