Accadde nella notte tra il 28 ed il 29 giugno 1944 ad Arsiero. Un episodio di guerra che pochi ricordano ancora, ma Giovanni Baggio lo descrive nel suo libro ‘La notte più lunga… e altre storie’ che sarà presentato venerdì alle 20.30 nella sala conferenze del municipio.

Una ricerca storica accurata durata 2 anni che fa luce su un caso mai studiato fino ad oggi, basato su ogni documento rimasto o testimonianze che hanno potuto ricostruire come si svolsero i fatti, nonché la biografia di tutti i protagonisti della vicenda.

I partigiani, dopo aver fatto prigionieri 20 carabinieri della locale caserma ed alcuni fascisti, li costrinsero a seguirli verso le montagne, a Laghi, dopo aver sabotato il principale cantiere Todt della zona con la distruzione della chiesetta sul colle di San Rocco, impropriamente destinata a ‘polveriera’ dalla ditta che lavorava per la stessa Todt. Il giorno dopo i carabinieri vennero rilasciati, mentre i fascisti furono condotti in montagna per essere fucilati. Al momento dell’esecuzione tre di essi riuscirono a fuggire e a tornare ad Arsiero, altri tre invece furono colpiti a morte e i loro corpi vennero recuperati due giorni dopo da un gruppo di volontari e sepolti nel cimitero di Arsiero.

Fu un episodio che, per i suoi risvolti sia politici che umani, segnò profondamente il paese ma che non comportò alcuna rappresaglia da parte fascista o tedesca. ‘Questi fatti – racconta l’assessore alla cultura di Arsiero Alberto Bortolan – non sono mai stati oggetto di un’accurata ricerca storica. Giovanni Baggio, di Arsiero, ha invece ostinatamente cercato di ricostruire fino ai dettagli quella notte, definita, a ragione, ‘la più lunga’, almeno per quegli anni. Il risultato di questa ricerca non è stato stabilire una classifica dei ‘buoni’ e dei ‘cattivi’, quanto piuttosto un doveroso recupero della memoria collettiva e un’opportunità di riflessione critica il più possibile serena su un periodo della nostra storia, non più recente, che suscita ancora divisioni e aspre polemiche’.

‘E’ un testo importante – conclude poi Bortolan – per la storia locale, non solo di Arsiero, che consente di riportare all’attualità un contesto storico poco conosciuto: la centralità della Val d’Astico e di tutto l’Alto Vicentino nella strategia difensiva dei tedeschi e, in particolare, della cosiddetta ‘linea blu’.

La presentazione del libro è stata patrocinata dall’amministrazione di Arsiero ed il sindaco Tiziana Occhino ne ha firmato l’introduzione: ‘Questo libro ha il grande merito di averci voluto restituire alcune pagine sbiadite dal tempo che sono tesoro prezioso per gli arsieresi. Nella sua lettura ognuno tragga gli stimoli che potrà per riflettere con forza sul nostro essere comunità oggi’.

Presenterà la serata lo storico Luigi Cortelletti.

 

 Marta Boriero

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