“Non siamo morti dopo le amministrative, anzi”. Christian Azzolin, consigliere di minoranza, sistema le cose in casa, si riorganizza e fonda il gruppo politico ‘Liberi a destra Thiene’.

La neo associazione politica e culturale, costituita il 20 febbraio scorso, vede alla guida Fidenzio Davò, con la nomina a presidente e Roberta Busato sua vice.
“La nostra una squadra eterogenea” e chiamando a sé uomini e donne Azzolin  ne completa il direttivo, di cui è segretario, con: Martina Caretta vicesegretaria, Michele Maiorano tesoriere. Ma tra i membri del nuovo direttivo, spicca il 72enne Lorenzo Fillippi “ nostro presidente onorario, che per noi è stato, e resta, sempre un punto di riferimento. Conosce bene la storia di Thiene e la sua realtà e ci è di grande aiuto”.

“Siamo Liberi”
“Autonomi nel modo di pensare e nel modo di agire” e senza santi in paradiso, come precisa Azzolin: “Liberi, perché non abbiamo mai avuto, e non vogliamo, nessuno che ci dica cosa fare -continua – Ecco perché abbiamo chiamato così il nostro gruppo: siamo aperti alla società civile, anche a chi non ha una tradizione politica di destra degli ultimi anni, o che affonda le radici nel Msi”. Un preambolo per precisare, quindi, che all’interno del suo gruppo già trovano spazio persone che non hanno mai avuto una tessera di partito e che “dichiaratamente dicono di non essere di destra”.

liberi a destra_azzolin e davo e filippi

“Destra non è fascismo”
In un momento storico, in cui la contrapposizione tra fascismo ed antifascimo crea tensioni in ogni angolo del Paese, Azzolin sente il bisogno di sganciarsene, per quanto riguarda ‘LdT’: “Si continua di parlare di errori del passato, a distanza di settantanni. Parlare di fascismo oggi è parlare di fantasmi, oltre che vecchi stereotipi del passato. Noi non essendo un gruppo politico di livello nazionale, prendiamo le distanze e proviamo fastidio quando si associa la destra al fascismo. La destra esiste in tutti i Paesi in cui esiste la democrazia”.
Una precisazione resa sul discorso del sindaco Casarotto nella celebrazione del 25 aprile, che fa rilevare ad Azzolin le macchie della ‘balena bianca: “Ha parlato di fatti ed errori del passato.  Ma perché non si parla degli errori commessi durante i cinquantanni della democrazia cristiana? Non vengono mai citati i fenomeni di corruzione e connivenza con la mafia,  radicati nell’epoca Dc”.

Moschea
Tacciati come razzisti ed intolleranti, così riferiscono, per avere messo il naso nella ‘moschea’ di via del Rosario, Azzolin e Davò precisano che “noi stiamo semplicemente verificando i requisiti amministrativi che hanno portato ad autorizzare i lavori per quel ‘mostro urbanistico’, che è a tutti gli effetti una moschea”.
Un argomento che non si è mai raffreddato per la destra thienesene, come sottolinea il consigliere: “Sin dal giorno dopo delle amministrative, siamo scesi in piazza con dei gazebo sulla questione moschea”.

moschea azzolin thiene

“E non abbiamo mai smesso – continua – E’ mai possibile che quella che si vuole ‘spacciare’ per la sede di un’associazione culturale, ma che gli stessi fruitori definiscono moschea, non sia stata portata all’attenzione dei cittadini prima di darne il nulla osta? Dal punto di vista politico è giustificabile? Con una richiesta edilizia passata solamente per gli uffici comunali, dribblando il consiglio comunale? E’ corretto questo? Ecco perché stiamo verificando carta per carta”.

Comitati di quartiere
Con la chiara natura apartitica ed apolitica dei comitati, nel rinnovo dei vari consigli di quartiere fece storcere il naso la presenza di ‘uomini e donne’ di Azzolin nelle candidature: “Indubbia la loro natura: quindi chiunque può farvi parte – precisa il consigliere -E con la nostra presenza, solo con noi, sono sorte alcune irregolarità che si erano verificate, trascinandosi negli anni e alle quali ora si sta correndo ai ripari, colmando dei vuoti nello statuto”.

Dup e Thiene Fiorita
“Non possiamo stare zitti a quanto sta facendo l’amministrazione comunale – dichiara il consigliere comunale di minoranza –  Come ha rilevato il consigliere Schneck, restiamo col dubbio che non sappiamo cosa accadrà. Si può parlare di area verde quando da un vivaio spunta un capannone? A che pro costruirne uno nuovo, con tutti quelli che ci sono già e vuoti?”.
Un argomento che, al 42enne consigliere, fa rinnovare la propria critica al documento unico di programmazione (dup) approvato a dicembre col bilancio comunale: “E’ un documento che volta le spalle alla città, che palesa carenze ed incongruenze che si riscontrano nei programmi e progetti che il Comune dovrebbe finanziare con le preventivate risorse dove, il criterio seguito dall’amministrazione per la destinazione dei denari pubblici, è all’insegna dell’iniquità sociale”.

liberi a destra_direttivo
Dialogo a zero con Casarotto&C
“Noi come opposizione siamo compatti, specie con la Lega. Proficuo e collaborativo il dialogo col consigliere Alessia Gamba del M5S  – spiega Azzolin – Ma troviamo un muro nell’amministrazione in carica in questo momento: tende a limitare le prerogative dell’opposizione, con toni generali intimidatori. Loro ci chiedono di dialogare in maniera pacata e serena, ma perché io vengo costantemente attaccato, anche sul piano personale? Questa è la vera faccia di chi dovrebbe guidare la città, ascoltando la propria gente. Ma sinora hanno dimostrato di stare a sentire, non sempre e non tutti.”

“Ricandidarmi? Ho molti dubbi”
Nella polpa della presentazione della neo associazione, Azzolin tiene a precisare che sta facendo il tutto “non per rastrellare voti”. Una sottolineatura che si palesa come una risposta “alla giunta Casarotto, in specie l’assessore Zorzan che, ogni volta sono a chiedere spiegazioni su un loro agire, mi critica dicendomi che sono in campagna elettorale”.
Allontana inoltre, per il momento, il pensiero se rimettersi in gioco alla prossima tornata per la carica di sindaco “Si vedrà, ho molti dubbi”. Mancano quattro anni e per ora, spiega, pensa a capire cosa la gente vuole: “ Noi siamo un’alternativa e, pur essendo ufficialmente dentro al consiglio, facciamo opposizione anche fuori dal ‘palazzo comunale’, accanto ai cittadini e portando a loro cosa decide l’amministrazione. Ascoltando cosa veramente pensa la gente e raccogliendo i loro problemi’.

Paola Viero

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