Quando ci è arrivato il video in redazione stentavamo a credere che quelle scene, da brivido, fossero state girate all’interno di una scuola dell’alto vicentino. Poi gli accertamenti.
Quel ragazzo che scaglia una sedia su un banco, e da una parte all’altra dell’aula urlando per attirare l’attenzione dei compagni, è uno studente del Garbin di Thiene.
Un giovane, ormai noto per questi gesti a scuola. Lui che si esalta, mentre prende in mano una sedia e la scaglia sotto gli occhi di alcuni compagni, che lo applaudono. Si fa filmare e dopo caricare il video sul proprio profilo Instagram, perché tutti possano vedere le ‘prodezze’ che compie a scuola.
Il video è il chiaro emblema della situazione esistente in alcune scuole, in particolare al Garbin di Schio e di Thiene, dove nemmeno il ‘pugno duro’ della preside Marina Maino è riuscito a ripristinare una situazione che va avanti da anni.
I precedenti
L’istituto professionale di Schio ebbe gli onori della cronaca, quando un giovane scagliò una sedia contro un professore. Un gesto fatto sotto gli occhi dei compagni attoniti. Quindi l’indagine interna e ‘ordinaria’, con la collaborazione della polizia locale, a cui spesso la dirigente Maino si rivolge per delle situazioni in cui è necessario l’intervento delle forze dell’ordine.
Risale a poco meno di un anno fa, al termine delle lezioni, il lancio sempre di sedie in una classe dell’istituto di Thiene. Episodio che venne denunciato alla polizia locale Nevi.
L’ultimo, il video che ci è stato inviato da un nostro lettore, a cui abbiamo promesso l’anonimato, risalirebbe al 22 febbraio.
Un atto violentissimo, segnale che a questi ‘tepistelli’ non è stato potuto mettere un freno.
L’omertà nelle scuole
Quello che si registra dentro le aule ed i corridoi di alcune scuole dell’alto vicentino lascia spazio ad una forte inquietudine.
Uso di stupefacente, atti di bullismo e gesti di vero e proprio vandalismo, di fronte ai quali anche la stampa trova un muro duro di silenzio e di non risposte, da parte di chi preferisce sottovalutare certi episodi, piuttosto che denunciarli.
Un ‘fenomeno’ che cozza con l’appello degli esperti, che sollecitano con campagna istituzionali e nazionali, affinché questi casi vengano sollevati e presi dei provvedimenti.
Chi ci ha inviato il video non era la prima volta che si rivolgeva ai media locali. Per raccontare quanto avviene all’Ipsia Garbin, dove vengono descritte scene di docenti in balia delle aggressioni da parte dei propri studenti violenti. Il tutto senza che si arrivi, poi, ad una denuncia all’autorità giudiziaria.
Questo non volere portare i casi alla ribalta, può veramente aiutare i giovani? Ragazzi che invece andrebbero presi in carico da figure competenti. Non parlare, è questo il vero aiuto per frenare le escalation di atti ‘goliardici’, come spesso vengono sminuiti, mentre sono segnale di uno sbando giovanile, che potrebbero sfociare in pura violenza?
Natalia Bandiera
Paola Viero