‘Se a Schio il nostro comandante della Polizia Locale, che è solo in prestito al comune accanto, con cui abbiamo voluto condividere una risorsa preziosa non si trova bene, che ritorni negli uffici di Thiene perchè qui è molto apprezzato’.
Il sindaco Giovanni Battista Casarotto non ci sta più con la macchina del fango azionata da giorni contro Giovanni Scarpellini, che si è ritrovato a doversi difendere da accuse gravissime su un operato investigativo sul quale, mai era accaduto in passato, sta mettendo bocca senza titolo la politica. Accuse che hanno una firma che al momento è quella del consigliere di minoranza Carlo Cunegato, che nei giorni scorsi, lo aveva ‘gettato’ nel tritacarne dei social per i dettagli di un’indagine antidroga di cui conoscerebbe dettagli che non coinciderebbero con quelli illustrati alla stampa da Scarpellini, in occasione della denuncia di una quindicenne. Adolescente, che si era rifornita di droga al parco della Valletta, da un ventenne spacciatore. Come ha fatto Cunegato ad entrare in possesso di particolari investigativi coperti dal segreto istruttorio lo vuole sapere la stessa vittima del ‘fango’ Scarpellini e l’intera comunità dell’Altovicentino, che non riesce a capire cosa stia accadendo.
‘Sarà compito della magistratura fare luce su tutto – ha spiegato stamattina la dirigente del consorzio Nevi Maria Teresa Sperotto – , ma noi amministratori non dobbiamo, nè possiamo entrare nel merito delle indagini di un ufficiale di polizia giudiziaria. Quanto accaduto è gravissimo perchè ha offuscato un nome importante della nostra comunità, che ogni giorno lavora per garantire sicurezza ai nostri comuni. Comuni che investono profumatamente su quanto dovrebbe competere allo Stato. Esprimiamo massima solidarietà e rinnoviamo la fiducia nei confronti di chi opera giornalmente contro l’illegalità’.
Samperi: ‘Il nome di Scarpellini non si sporca’
C’è andato giù pesante l’assessore alla Sicurezza di Thiene Alberto Samperi, che non ha usato mezzi termini nella difesa di colui che, sulla carta, è il comandante della Polizia Locale di Thiene e che, è stato più volte ribadito, è stata dato solo in prestito a Schio perchè di una competenza così importante dell’hinterland thienese, potessero contare anche i vicini scledensi.
‘Non permetteremo mai che il nome di Scarpellini venga sporcato in maniera così bassa da chi lo ha fatto sbattere sui giornali. Come il nostro comandante sia finito nel mirino di un consigliere di minoranza, che si è permesso di mettere il naso su indagini antidroga di una delicatezza estrema, sarà la giustizia a chiarirlo perchè venga ripristinata l’eccellenza di una professionalità di un ex ufficiale dell’Arma, che vanta operazioni anticrimine e che giornalmente contribuisce alla qualità della vita dei cittadini, per la quale noi amministratori, ed in particolare il Comune di Thiene, investe e anche tanto’.
Casarotto e Samperi hanno chiesto che la vicenda venga ridimensionata a tutti i livelli perchè è inaccettabile che una figura istituzionale come quella di Scarpellini diventi ostaggio di gente che non sa cosa ci sia dietro un’indagine e giudica quello che tecnicamente non può conoscere.
Anche la Procura indaga
Chiunque sia venuto a conoscenza di uno dei capitoli più brutti che l’Alto Vicentino ricordi, si chiede insistentemente il perchè Carlo Cunegato, con tutti gli argomenti politici con cui avrebbe potuto tenere banco in consiglio comunale dall’inizio del proprio mandato, si sia accanito proprio sull’operato di Giovanni Scarpellini. Al punto da dedicargli ben due interrogazioni, che entrano nel merito di particolari che ai cittadini non dovrebbero interessare. E’ chiaro che dietro ci sia un chiaro ‘fastidio’ da parte di chi non gradisce l’attività di polizia giudiziaria di un comandante di Polizia Locale, che giornalmente finisce sui giornali per operazioni di servizio brillanti.
Un comandante che, passando alla Polizia Locale, ha messo a disposizione il proprio curriculum di ‘investigatore di razza’, per lottare contro la criminalità dell’Altovicentino, che colpisce con furti, rapine e spaccio di droga. Reati che solo un comandante con il ‘pedigree’ di Scarpellini può fronteggiare.
Evidentemente questo ha dato fastidio a chi lo vorrebbe solo a rilevare multe.
Natalia Bandiera