Rischiava di chiudere i battenti per mancanza di fondi ma con uno sforzo economico l’amministrazione di Piovene Rocchette ha deciso di correre da sola e di tenere aperto per chi è in difficoltà lo ‘Sportello donna’, nato nel febbraio del 2015 grazie ad una collaborazione intercomunale tra Arsiero, Cogollo, Velo d’Astico, Zanè e la stessa Piovene.
Poi, dopo l’uscita di Arsiero e Zanè dalla commissione, i costi per tenerlo aperto si stavano dimostrando troppo onerosi. In particolare Cogollo e Velo, a causa di scarsi accessi, a malincuore si sono visti costretti a chiudere lo sportello proprio in questi giorni.
Piovene invece non ha voluto sentire ragioni ed il vicesindaco Cristina Longhi, in accordo col sindaco Erminio Masero, ha voluto continuare a dare il servizio di assistenza almeno ai suoi concittadini, stanziando la somma di 4.500 euro per il 2018.
Dalle 4 ore di servizio settimanale per tre paesi, lo sportello adesso sarà attivo solo per i piovenesi ogni giovedì (già da oggi) per due ore, dalle 16 alle 18, nella sede del distretto sanitario, dato in gestione allo studio di psicologia ‘Incroci’.
‘Ci tenevamo moltissimo a continuare questo servizio per i piovenesi – ha detto il vicesindaco Longhi – anche in virtù del fatto che il 70% delle persone che si sono rivolte allo sportello sono proprio da Piovene. Forse anche grazie ad una formula che abbiamo studiato, che permette la massima riservatezza per chi si rivolge ai 4 psicologi che si alternano, e possono anche essere scelti dagli utenti’.
Al momento, racconta il vicesindaco, sono 15 le persone in gestione dello sportello, non solo donne. Nel corso degli anni anche molti maschi si sono rivolti per avere aiuto. Si tratta di persone di ogni età e ceto sociale, in genere in difficoltà economica. Le problematiche sono le più svariate, dai problemi tra genitori e figli alla violenza domestica, dall’ansia generalizzata all’apatia, fino alla solitudine.
‘Tenteremo di allargare il più possibile – ha detto invece il sindaco Erminio Masero – questo tipo di aiuto psicologico – e la mia speranza è quella di poter dare una mano anche a chi è affetto da ludopatia, che è un problema che negli ultimi anni colpisce nel profondo i nostri paesi, senza averne forse l’esatta portata. Non escludo che nel futuro, se ce ne sarà richiesta, decideremo di aumentare le ore di apertura’.
Marta Boriero