Dovrebbe rientrare in Italia oggi Roberto Maculan, il fondatore della Onlus Missionland che è rimasto coinvolto nel’attentato che ieri ha colpito Ouagadougou, capitale del Burkina Faso.
Tanta paura, ma finora tutto è andato bene per Maculan, residente a Carrè, che si è barricato all’interno dell’ospedale San Camillo e spera di riuscire ad anticipare il volo ad oggi.
“Avrei l’aereo prenotato per domenica alle 2.30 di notte, ma vista la situazione dovrebbero anticiparlo a oggi – ha commentato – Onestamente, non vedo l’ora di andare via e tornare a casa. Oggi qui c’è un’aria strana, si teme un secondo attentato, sembra la quiete prima della tempesta. I negozietti hanno riaperto e la gente sembra normale e tranquilla. Ma qui sono abituati a soffrire e a lottare per sopravvivere. L’allarme è molto alto comunque”.
Da anni impegnato ad aiutare i più bisognosi, in svariate parti d’Italia e dell’Africa, Maculan era andato tra il Burkina Faso e il Mali per alcuni progetti umanitari. Tutto bene fino a ieri mattina, quando dalle 10, una scarica di colpi all’ambasciata francese ha dato il via ad un vero e proprio assedio.
“Ieri sera mi hanno detto che c’erano 28 morti e un centinaio di feriti – ha raccontato Maculan – Ma ci sono ospedali e piccole cliniche, per cui il conteggio è difficile da fare. C’è tanta ansia, oggi più di ieri. Io sono ancora blindato all’ospedale San Camillo, ma dicono che fuori ci sia una violenza esagerata. Abbiamo i telefoni sotto controllo. L’angoscia ha cominciato a farsi sentire, ma ora stiamo cercando di capire cosa fare e se riusciremo a partire per l’Italia”.
A.B.