Campanacci, corni, costumi tradizionali e perfino la neve. Non manca nulla alla ‘chiamata di marzo’, che si svolgerà questa sera a Posina per salutare l’inverno e risvegliare la primavera.
Appuntamento alle 20 in via Macello, per uno degli eventi più tipici del territorio. La ‘Chiamata di Marzo’, che si svolge per tradizione l’ultima domenica di febbraio negli anni pari, è una grande e festosa manifestazione. Si svolge e si snoda nel centro del paese, tra vicoli e stradine, salite e discese, in mezzo a campi e vallate animate dai suoni degli ‘strumenti della montagna’.
Corni, campanacci, canti e il suono dei passi nello scricchiolio della neve e delle foglie rinsecchite dall’inverno fanno da sfondo ad una notte in cui ci si riunisce per salutare l’inverno e risvegliare la primavera. Il folclore locale, la storia, gli antichi mestieri e le tradizioni cimbre rivivono in una serata, riportando in vita un passato che sembra perduto nei secoli e nel rigore delle montagne.
“Da una balza all’altra, dal colle, e dentro la valle il tipico e atavico suono del corno, per destare la primavera – spiega Roberto Lorenzato, posenate doc e appassionato della storia e delle tradizioni locali – Intanto gustiamoci questi ultimi sussulti d’inverno che poi non è stato così duro e rigido come sembrerebbe”.
La tradizionale sfilata terminerà agli impianti sportivi con l’accensione del falò.
A.B.